
Decorazioni concesse al personale
Prospetto numerico riepilogativo delle decorazioni dell’O.M.I. concesse al personale militare
Decorazione | Concessioni | E.I: | M.M. | A.M. | C.C. | G.D.F. | C.R.I. | Totali | Totali ad oggi |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Cavaliere di Gran Croce | 84 | 1 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 3 | 87 |
Grand’Ufficiale | 109 | 4 | 4 | 2 | 1 | 0 | 0 | 11 | 120 |
Commendatore | 262 | 8 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 9 | 271 |
Ufficiale | 667 | 13 | 3 | 2 | 0 | 0 | 0 | 18 | 685 |
Cavaliere | 2489 | 46 | 34 | 20 | 28 | 1 | 1 | 130 | 2619 |
TOTALI | 3611 | 72 | 42 | 26 | 29 | 1 | 1 |
GUILLET Amedeo
Generale (EI)
Combattente della Seconda Guerra Mondiale, già più volte decorato per il coraggio e l’abnegazione dimostrati in numerose azioni belliche, si distingueva in maniera particolare per la straordinaria capacità organizzativa, l’eccezionale ardimento e l’altissimo valore quale Comandante di formazioni irregolari in Africa Orientale.
Nel periodo successivo alla guerra, per circa 40 anni, ha continuato a servire la Repubblica esprimendo eccelse doti di ideatore e di organizzatore, fino ad assumere elevate responsabilità istituzionali, sempre dimostrando profondo amore per la Patria.
Luminoso esempio di cittadino e di soldato, fedele servitore dello Stato e benemerito della Nazione, da additare alle attuali e future generazioni.
D.P.R. 2 novembre 2000
PATRELLI CAMPAGNANO Vittorio
Ammiraglio (MM)
Combattente della Seconda Guerra Mondiale, già più volte decorato per il coraggio e l’abnegazione dimostrati in numerose azioni belliche, si distingueva in maniera particolare per la straordinaria capacità organizzativa, l’eccezionale ardimento e l’altissimo valore quale Comandante di sommergibile in Mediterraneo.
Nel periodo successivo alla guerra, per circa 40 anni, ha continuato a servire la Repubblica esprimendo eccelse doti di ideatore e di organizzatore, fino ad assumere elevate responsabilità istituzionali, sempre dimostrando profondo amore per la Patria.
Luminoso esempio di cittadino e di soldato, fedele servitore dello Stato e benemerito della Nazione, da additare alle attuali e future generazioni.
D.P.R. 2 novembre 2000
MOCI Paolo
Generale (AM)
Combattente della Seconda Guerra Mondiale, già più volte decorato per il coraggio e l’abnegazione dimostrati in numerose azioni belliche, si distingueva in maniera particolare per la straordinaria capacità organizzativa, l’eccezionale ardimento e l’altissimo valore quale Comandante di formazioni aeree.
Nel periodo successivo alla guerra, per circa 40 anni, ha continuato a servire la Repubblica esprimendo eccelse doti di ideatore e di organizzatore, fino ad assumere elevate responsabilità istituzionali, sempre dimostrando profondo amore per la Patria.
Luminoso esempio di cittadino e di soldato, fedele servitore dello Stato e benemerito della Nazione, da additare alle attuali e future generazioni.
D.P.R. 2 novembre 2000
DALLA CHIESA Carlo Alberto
Generale di Corpo d’Armata (CC)
Ufficiale Generale dell’Arma dei Carabinieri, già postosi in particolare evidenza per le molteplici benemerenze acquisite nella lotta per la resistenza e contro la delinquenza organizzata, in un arco di nove anni ed in più incarichi – ad alcuno dei quali chiamato direttamente dalla fiducia del Governo – ideava, organizzava e conduceva, con eccezionale capacità, straordinario ardimento, altissimo valore e supremo sprezzo del pericolo una serie ininterrotta di operazioni contro la criminalità eversiva. Le sue eccelse doti di comandante, la genialità delle concezioni operative, l’infaticabile tenacia, in momenti particolarmente travagliati della vita del Paese e di grave pericolo per le istituzioni, concorrevano in modo rilevante alla disarticolazione delle più agguerrite ed efferate organizzazioni terroristiche, meritandogli l’unanime riconoscimento della collettività nazionale. Cadeva a Palermo, proditoriamente ucciso, immolando la sua esemplare vita di Ufficiale e di fedele servitore dello Stato.
Territorio Nazionale 1 ottobre 1973 – 5 maggio 1982
D.P.R. 17 maggio 1983
ARPINO Mario
Generale (AM)
Capo di Stato Maggiore della Difesa, si impegnava con instancabile tenacia ed eccezionale determinazione riuscendo a conseguire risultati di grandissimo rilievo in un contesto caratterizzato dal sempre maggior impegno delle Forze Armate in missioni di pace internazionali.
La straordinaria capacità, l’esemplare professionalità e l’altissimo impegno profuso sono stati determinanti per il conseguimento degli altissimi scopi delle missioni.
Il suo operato riceveva il plauso e l’ammirazione della comunità internazionale e contribuiva a mantenere alto il prestigio delle Forze Armate italiane e del Paese.
Roma, febbraio 1999 – marzo 2001
D.P.R. 30 marzo 2001
ANGIONI Franco
Tenente Generale (EI)
Ufficiale Generale sempre impegnato in attività di alto profilo, si distingueva in particolare per la perizia ed il valore dimostrati nell’azione di comando del Contingente militare italiano della Forza Multinazionale di Pace in Libano (1982-1984).
Nel periodo successivo, per oltre 15 anni ha continuato a servire la Repubblica fino ad assumere le più elevate responsabilità istituzionali in un periodo caratterizzato dal crescente impegno delle Forze Armate in operazioni internazionali al servizio della pace. Nell’esercizio delle sue responsabilità esprimeva altissime doti di organizzatore, di ideatore e di Comandante, contribuendo validamente al successo di tali operazioni e rappresentando un sicuro esempio per le giovani generazioni di comandanti
D.P.R. 5 novembre 2001
MARIANI Angelo
Ammiraglio di Squadra (MM)
Ufficiale Ammiraglio sempre impegnato in attività di alto profilo, si distingueva in particolare per la perizia ed il valore dimostrati nell’azione di comando del 18° Gruppo Navale italiano nel Golfo Persico (1987 – 1988).
Nel periodo successivo, per oltre 10 anni ha continuato a servire la Repubblica fino ad assumere le più elevate responsabilità istituzionali in un periodo caratterizzato dal crescente impegno delle Forze Armate in operazioni internazionali al servizio della pace. Nell’esercizio delle sue responsabilità esprimeva altissime doti di organizzatore, di ideatore e di Comandante, contribuendo validamente al successo di tali operazioni e rappresentando un sicuro esempio per le giovani generazioni di comandanti.
D.P.R. 5 novembre 2001
VENTURONI Guido
Ammiraglio (MM)
Ufficiale Ammiraglio sempre impegnato in attività operative di alto profilo, si distingueva in particolare per la straordinaria perizia ed il grande valore dimostrati nell’azione di comando dell’operazione “Alba” (aprile – agosto 1997).
Investito delle più elevate responsabilità istituzionali, e segnatamente quale Capo di Stato Maggiore della Difesa, in un periodo caratterizzato dal crescente impegno delle Forze Armate in operazioni internazionali al servizio della pace, dava sicura prova di eccezionali capacità professionali.
In particolare, nell’esercizio delle sue responsabilità, tra cui il comando operativo di missioni fuori dal territorio nazionale, esprimeva altissime doti di organizzatore, di ideatore e di Comandante rappresentando nel contempo un esemplare riferimento per le giovani generazioni di comandanti e contribuendo in misura determinante a mantenere alto il prestigio dell’Italia in ambito internazionale.
Roma,1 gennaio 1994 – 14 febbraio 1999
D.P.R. 27 febbraio 2004
MOSCA MOSCHINI Rolando
Generale (EI)
Capo di Stato Maggiore della Difesa, si impegnava con instancabile tenacia ed eccezionale determinazione, riuscendo a conseguire risultati di grandissimo rilievo in un contesto caratterizzato dal sempre maggior impegno delle Forze Armate in missioni di pace fuori dal territorio nazionale.
E’ stato nel contempo “Comandante Operativo” di ben sessantamila uomini che nel tempo si sono alternati nelle varie missioni fuori area, per le quali particolarmente significative sono le operazioni in Kosovo, in Afghanistan, e in Irak, tutte caratterizzate da severe situazioni operative e logistiche.
La straordinaria capacità, l’esemplare professionalità e l’altissimo impegno profuso sono stati determinanti per il conseguimento degli obiettivi posti dall’ONU.
Il suo operato improntato ad ammirevole perizia, senso di responsabilità e valore, riceveva il plauso e l’ammirazione delle autorità politiche e militari nazionali ed estere contribuendo a mantenere alto il prestigio delle Forze Armate italiane e del paese in ambito internazionale.
Roma, 1 aprile 2001 – 8 marzo 2004
D.P.R. 27 febbraio 2004
DI PAOLA Giampaolo
Ammiraglio (MM)
Capo di Stato Maggiore della Difesa ha condotto le Forze Armate lungo un complesso processo di rinnovamento con lungimirante visione strategico-militare ed energico impulso interforze. In qualità di Comandante Operativo, durante il suo mandato ha guidato oltre 90000 uomini impegnati in missione di pace in diversi teatri di interesse nazionale, fra i quali l’Iraq, l’Afghanistan, il Libano, il Kosovo. Le straordinarie doti umane, la cristallina esemplarità, la ferrea tenacia, il genuino entusiasmo, l’ineguagliabile perizia militare ed una straordinaria capacità di individuare in anticipo le soluzioni più efficaci per il Paese e le Forze Armate hanno raccolto il plauso e l’ammirazione dei propri uomini e della comunità nazionale ed internazionale.
Esemplare figura di Ammiraglio e Comandante che ha rappresentato in maniera oltremodo impeccabile l’Italia all’estero, contribuendo in maniera altamente significativa ad accrescere il lustro ed il prestigio delle Forze Armate. Fulgido esempio di integra abnegazione al dovere e servizio della Patria.
Roma, 10 marzo 2004 – 11 febbraio 2008
D.P.R. 3 ottobre 2008
GRAZIANO Claudio
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Comandante delle Unità Militari e Capo della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), in un contesto operativo complesso ed altamente sensibile, ha condotto con valore, abnegazione, perizia ed altissimo senso di responsabilità gli oltre 13.000 soldati a lui affidati, di cui 2.000 italiani. Con il proprio instancabile, impeccabile e diuturno operato, la grande unità multinazionale dava prova di forte coesione, notevole professionalità ed efficienza, raggiungendo gli obiettivi assegnati dalle Nazioni Unite, dimostrando fermezza e lungimiranza nelle differenti, rischiose, a volte imprevedibili, situazioni operative.
Sotto la sua incisiva e carismatica azione di comando, improntata alla sintesi ed all’equilibrio consentiva, anche nelle circostanze più critiche, il conseguimento di risultati pregevolissimi, unanimemente riconosciuti dalle parti in causa, dalle autorità di vertice dell’O.N.U. e dalla comunità internazionale.
Chiarissima figura di Ufficiale Generale e leader militare, ha contribuito in modo significativo ad esaltare il prestigio del Paese e delle sue Forze Armate in un Teatro Operativo ad alta visibilità internazionale.
Naqoura (Libano), febbraio 2007 – gennaio 2010
D.P.R. 2 agosto 2010
CAMPORINI Vincenzo
Generale (AM)
Capo di Stato Maggiore della Difesa dirigeva, nell’arco dei trentacinque mesi durante i quali è stato “Comandante Operativo”, un ingente complesso di mezzi terrestri, navali ed aerei e di ben quarantamila uomini e donne che nel tempo si sono alternati in numerosi impegni operativi all’estero, tra i quali particolarmente significativi sono stati le operazioni condotte in Afghanistan, Libano, Kosovo, nel Mediterraneo ed al largo del Corno d’Africa, assicurando con grande perizia la piena riuscita delle varie missioni tutte caratterizzate da severe situazioni operative e logistiche.
L’esemplare professionalità e l’altissimo impegno profuso nella sua sempre accorta e lungimirante azione di comando, nonché la lucida capacità diplomatica, sono stati determinanti nell’ambito nazionale e delle alleanze.
Esemplare e prestigiosa figura di comandante operava con valore professionale contribuendo a mantenere ai massimi livelli il prestigio delle Forze Armate italiane e della Nazione in ambito internazionale.
Roma, 12 febbraio 2008 – 18 gennaio 2011
D.P.R. 18 ottobre 2011
ABRATE BIAGIO
Generale (EI)
Capo di Stato Maggiore della Difesa, durante il proprio mandato, ha avviato le Forze Armate lungo un processo di profonda trasformazione, con lungimirante visione strategico-militare ed energico impulso interforze. In qualità di “Comandante Operativo”, ha saputo guidare gli uomini e le donne impegnati in diversi teatri operativi, fra i quali l’Afghanistan, la Libia, il Libano, il Kosovo, la Bosnia, il Mar Mediterraneo ed il Corno d’Africa, tutti caratterizzati da complesse e rischiose attività operative e logistiche. L’esemplare professionalità, la capacità dimostrata nonché l’altissimo impegno profuso sono stati determinanti per il conseguimento degli obiettivi prefissati.
Esemplare figura di Comandante, con il suo operato, improntato ad ammirevole perizia, senso di responsabilità e coraggio, riceveva il plauso e l’ammirazione delle autorità politiche e militari nazionali ed estere, contribuendo a mantenere alto il prestigio delle Forze Armate italiane e del Paese in ambito internazionale.
Roma, 18 gennaio 2011 – 30 gennaio 2013
D.P.R. 24 ottobre 2013
CABIGIOSU Carlo
Tenente Generale (EI)
Comandante del Contingente Internazionale in Kosovo impegnato nell’operazione “Joint Guardian”, si prodigava con tenacia, determinazione, chiarezza di obiettivi e di metodo nella condotta di difficili operazioni militari interalleate e multinazionali, nonché in tutte le attività politico-militari e umanitarie connesse al mandato. In un contesto contrassegnato da difficoltà ambientali e operative e da situazioni di pericolo, riusciva a portare a compimento il compito affidatogli, evidenziando ben bilanciate capacità di comando e diplomatiche. Si è prodigato con coraggio, acuta perspicacia, iniziativa e rara competenza e ha costituito chiaro esempio di comandante e di soldato per tutti i contingenti. I risultati conseguiti gli sono valsi il plauso e l’ammirazione dell’intera comunità internazionale, del Comitato Militare della NATO, degli organi di vertice politico della nato e dell’ONU, dando così lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
Kosovo, ottobre 2000 – aprile 2001
D.P.R. 5 giugno 2001
FORLANI Luciano
Tenente Generale (EI)
Comandante della Forza Multinazionale di Protezione in Albania, operava con indiscussa professionalità, elevatissima capacità organizzativa e virile coraggio, inculcando in tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace ed infondendo in essi fiducia e sicurezza.
In particolare, durante lo svolgimento dei due turni elettorali previsti per il rinnovo del Parlamento ed al seguito del verificarsi di violenti scontri tra polizia albanese e manifestanti, poneva in essere un dispositivo di controllo e di sicurezza nella città di Tirana, che consentiva il regolare sviluppo delle stesse, esponendosi più volte in prima persona e mettendo, talvolta, in serio pericolo la propria incolumità per risolvere eventi caratterizzati da grande tensione, ben consapevole dei rischi che potevano manifestarsi.
La sua lineare ed intelligente azione di comando, sempre corroborata dall’esempio, ha permesso alla Forza di esprimere al meglio le proprie capacità operative decretando, per la prima operazione multinazionale a guida italiana, un successo tanto meritato quanto lusinghiero, evidenziando, così, nel suo comportamento durante tutto il periodo comprovata perizia, senso di responsabilità e valore.
Tirana (Albania) 16 aprile 1997 – 11 agosto 1997
D.P.R. 28 maggio 2003
GIANNATTASIO Pietro
Tenente Generale (EI)
Capo del III Reparto (Impiego delle Forze) dello SME, responsabile fin dall’inizio dell’esigenza dell’organizzazione e del controllo operativo del Contingente italiano in Libano, assolveva il compito con perizia, competenza, senso di responsabilità, lodevole iniziativa e completa disponibilità. Intelligente e dinamico interprete delle direttive ricevute, contribuiva in modo determinante a rendere incisiva ed efficace l’attività del Contingente mediante l’accuratezza della pianificazione, la chiarezza delle disposizioni attuative e la continua azione di controllo in loco con frequenze anche settimanali. Esemplare, inoltre, il suo comportamento nel realizzare il tempestivo ripristino delle dotazioni di munizioni del Battaglione Paracadutisti, distrutte da fuoco ostile, mediante un rapido afflusso dei materiali all’aeroporto di Pisa ed il loro trasporto a Beirut con una formazione di aerei su uno dei quali egli stesso prendeva posto anche per accertarsi di eventuali ulteriori necessità del Contingente: missione rilevatasi rischiosa, in quanto l’aeroporto di Beirut era soggetto a tiri di artiglieria. L’Ufficiale, in condizioni di elevato pericolo, restava in zona espletando, con sicura perizia, le funzioni relative al controllo operativo di cui era titolare. In tale veste ha offerto concreto esempio di elevata professionalità, esaltata da altissimo senso del dovere e provato consapevole coraggio, contribuendo così ad accrescere in Italia e all’estero il prestigio delle Forze Armate impegnate per la prima volta in operazioni di pace dopo la seconda Guerra Mondiale (1982-1984). Nell’esercizio delle sue responsabilità esprimeva altissime doti di organizzatore, di ideatore e di comandante, contribuendo validamente al successo di tali operazioni e rappresentando un sicuro esempio per le giovani generazioni di comandanti.
Roma, 26 settembre 1982 – 26 febbraio 1984
D.P.R. 28 maggio 2003
PEDONE Agostino
Tenente Generale (EI)
Primo Comandante della Brigata Multinazionale Nord impegnata nel teatro bosniaco nell’ambito dell’operazione di IFOR “Joint Endeavour”, operava con indiscussa professionalità e elevatissima capacità organizzativa, infondendo in tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace.
In un contesto caratterizzato da una difficile situazione operativa, da forti tensioni socio-politiche e dall’indeterminatezza degli atteggiamenti della popolazione, conduceva in prima persona con spiccata abilità professionale e grande coraggio, mettendo talvolta in serio pericolo la propria incolumità, numerose operazioni che consentivano di recuperare notevoli quantitativi di armi e di riportare serenità nell’area di responsabilità. Ufficiale Generale di assoluto valore che ha evidenziato comprovata perizia, senso di responsabilità e valore contribuendo a rafforzare il prestigio dell’intera nazione e delle sue Forze Armate.
Sarajevo (Bosnia) 19 dicembre1995 – 2 luglio1996
D.P.R. 28 maggio 2003
MINI Fabio
Tenente Generale (EI)
Comandante del Contingente Internazionale in Kosovo impegnato nell’operazione “Joint Guardian”, si prodigava con chiarezza di obiettivi e di metodo nella condotta di difficili operazioni militari interalleate e multinazionali, nonché in tutte le attività umanitarie e politico-militari connesse con il mandato. In un contesto contrassegnato da difficoltà ambientali e operative e da situazioni di pericolo, portava a compimento il delicato compito affidatogli, evidenziando capacità di comando e diplomatiche, che gli facevano riscuotere consenso, fiducia e ampia considerazione da parte di tutti i paesi costituenti KFOR e delle fazioni in lotta. I risultati conseguiti sul campo gli sono valsi il plauso e l’ammirazione dell’intera comunità internazionale e degli organi di vertice politico/militari della NATO e dell’ONU, dando così lustro all’Italia ed alle sue Forze Armate.
Pristina (kosovo), 3 ottobre 2002 – 3 ottobre 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
PRATO DI PAMPARATO Mario
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Comandante del Corpo Militare Ausiliario dell’Esercito Italiano – Sovrano Militare Ordine di Malta – operava con spiccata professionalità, elevatissima capacità organizzativa, straordinaria perizia e consapevole coraggio per assicurare la piena riuscita ed il successo delle missioni affidategli nei Balcani. in particolare, all’inizio delle ostilità in terra bosniaca, esponendosi in prima persona alla testa dei suoi uomini, consapevole dei rischi, anche letali che potevano manifestarsi, dirigeva ogni attività con tenace determinazione e rara competenza, conseguendo risultati di eccezionale valenza pienamente apprezzati e riconosciuti in ambito nazionale ed internazionale. Con altrettanto encomiabile senso di responsabilità ha continuato a sviluppare una preziosissima azione di sostegno dei propri uomini, con una puntuale presenza nei teatri della Bosnia, del Kosovo e della Macedonia, ove il Corpo Militare Ausiliario dell’Esercito Italiano – SMOM – tuttora opera.
Ufficiale di spicco, carismatico e generoso, con la sua limpida ed esemplare azione di comando ha contribuito ad accrescere ulteriormente il prestigio ed il lustro della Forza armata e dell’Italia.
Balcani, marzo 1996 – luglio 2005
D.P.R. 29 ottobre 2005
DEL VECCHIO Mauro
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Comandante delle Forze Nato in Afghanistan nell’ambito dell’operazione “Isaf VIII” operava brillantemente in un contesto operativo e ambientale caratterizzato da forte instabilità, accesi contrasti etnico – tribali ed elevato rischio terroristico.
La sua intelligente e attenta azione di comando permetteva la riuscita delle difficili e complesse operazioni militari, garantendo, in particolare, il buon esito delle prime elezioni parlamentari svolte in territorio afgano dopo decenni di instabilità e conflittualità.
Ufficiale Generale di elevato spessore professionale che con il suo operato, grazie anche alla consolidata esperienza in campo internazionale, permetteva il conseguimento di risultati di altissimo livello contribuendo in maniera determinante ad accrescere significativamente il lustro e il prestigio delle Forze Armate e dell’Italia.
Kabul (Afghanistan), 4 agosto 2005 – 4 maggio 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
BERNARDIS Giuseppe
Generale di Squadra Aerea (AM)
Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e Comandante delle Forze Aeree, operando con eccezionale senso della responsabilità, instancabile determinazione ed esperta visione strategica, dirigeva efficacemente le attività della Forza Armata nei diversi teatri operativi in Patria e all’estero.
In tale ed articolato contesto, nell’ambito delle operazioni “Odissey Dawn” e “Unified Protector” condotte sui cieli libici, veniva richiesto all’Aeronautica Militare il più significativo contributo dal secondo dopoguerra, che vedeva intensamente impiegate tutte le componenti aeree e le capacità operative della Forza Armata. Con ferma decisione, straordinaria perizia ed assoluto valore, il gen. S.A. Bernardis esercitava una tenace azione di comando, assicurando il vitale supporto alle forze della coalizione sulle basi italiane e con lo svolgimento di 1900 missioni di volo, assolte dalla componente aerea nazionale in molteplici settori di attività. Il suo determinante contributo al conseguimento di tutti gli obiettivi militari prefissati e all’ineguagliata capacità di prevenire danni collaterali, riscuoteva l’unanime ammirazione della comunità internazionale e nazionale. Illuminante esempio di totale abnegazione al dovere e di servizio alla Patria, ha rappresentato in modo chiaro e tangibile il valore e le preclare capacità militari italiane accrescendo, anche a livello dei paesi alleati, il lustro e il prestigio delle Forze Armate.
Roma, 18 marzo – 31 ottobre 2011
D.P.R. 24 ottobre 2013
LOPS Vincenzo
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Ufficiale Generale impiegato nei molteplici Teatri Operativi dove le Forze Armate italiane hanno operato per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, ha dimostrato in ogni circostanza indiscussa professionalità, elevatissima capacità organizzativa e spiccata iniziativa nel perseguimento degli obiettivi delle missioni. Al comando di unità dell’Esercito in territori ostili o soggetti a costante minaccia, operava in Libano, Bosnia, Albania, Kosovo, Irak ed Afghanistan.
Con incisiva azione di comando e straordinarie capacità tecnico-tattiche, contribuiva ad esaltare il livello di qualità ed il prestigio delle Forze Armate italiane. Il suo coraggio, la perizia ed il senso di responsabilità che hanno sempre contraddistinto la sua azione, gli hanno consentito di riscuotere incondizionato apprezzamento anche in ambito internazionale, dando grande lustro all’Esercito italiano, alle nostre Forze Armate ed all’Italia.
Territorio estero, 1982 – 2013
D.P.R. 31 ottobre 2014
GEMIGNANI Maurizio
Contrammiraglio ( MM)
Comandante del Gruppo Aeronavale impegnato nell’operazione “Enduring Freedom” nel mar Arabico, disposta per combattere il terrorismo internazionale e di matrice islamica, ha evidenziato nei quattro mesi di missione brillanti capacità di comando, affrontando situazioni operative anche di particolare ed imprevedibile difficoltà ed agendo sempre con determinazione, dedizione, elevata professionalità, altissimo equilibrio e senso di responsabilità. La sua figura di comandante è risultata un sicuro punto di riferimento per i suoi dipendenti e ha costituito sempre un esempio da imitare. Ha riscosso l’unanime plauso e riconoscimento in campo internazionale, esaltando quindi il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate.
D.P.R. 30 maggio 2002
VIVA Bruno
Tenente Generale (EI)
Comandante della Brigata Multinazionale Nord, impegnata in Bosnia Erzegovina nell’ambito dell’operazione di IFOR “Joint Endeavour”, operava con spiccata professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, infondendo in tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace ed alimentando in essi fiducia e sicurezza. In particolare, organizzava e dirigeva con non comune professionalità l’operazione “Vulcano” volta alla distruzione di ingenti quantitativi di manufatti esplosivi illegalmente in possesso delle forze serbe in Bosnia, esponendosi in prima persona, consapevole dei rischi anche letali che potevano manifestarsi. La sua lineare ed intelligente azione di comando, sempre corroborata dell’esempio e caratterizzata da comprovata perizia, senso di responsabilità e valore, ha permesso alle unità dipendenti di esprimere al meglio le proprie capacità operative, facendo si che venissero pienamente raggiunti tutti gli obiettivi assegnati e decretando un successo tanto meritato quanto lusinghiero.
Sarajevo (Bosnia) 03 luglio 1996 – 14 novembre 1996
D.P.R. 28 maggio 2003
TOSETTI Bruno
Maggior Generale (EI)
Comandante del 2° Battaglione Bersaglieri “Governolo”, assolveva l’ardua missione di assicurare il presidio di una zona nevralgica nella città di Beirut (gallerie Senen) ed il trasporto di armati palestinesi nel territorio della Bekaa nel quadro più complesso dell’intervento della Forza Multinazionale di Pace in Libano, primo consistente intervento armato dell’Italia dopo la seconda Guerra Mondiale. Il suo operato, in un contesto caratterizzato da rilevante distanza dalla Patria, in ambiente reso difficile da una situazione interna di estrema tensione, in condizione di rilevante autonomia operativa e logistica, era caratterizzato da comprovata perizia, senso di responsabilità e valore, riscuotendo così, l’unanime consenso delle parti contrapposte ed il plauso concorde degli altri contingenti della Forza Multinazionale, tenendo alto il prestigio nazionale.
Beirut (Libano) 16 agosto 1982 – 3 marzo 1983
D.P.R. 28 maggio 2003
TARICCO Giandomenico
Colonnello (AM)
Ufficiale superiore pilota, Comandante di Gruppo, guidava formazioni di velivoli Tornado, impegnate in missioni di soppressione delle difese contraeree nemiche, nell’ambito dell’operazione NATO “Allied Force”. Effettuava, tra tutti, il maggior numero di missioni, in ogni condizione di tempo e di luce, sotto pesante minaccia contraerea ed effettivo fuoco nemico di contrasto, guidando sempre i suoi gregari con perizia e lucida determinazione. Ha dato prova costante di coraggio e sprezzo del pericolo, ha fornito un sicuro punto di riferimento ai suoi equipaggi e ha contribuito efficacemente, con il suo agire ardito, al felice esito di tutte le missioni. Esemplare figura di eccezionale Comandante di Gruppo e di formazioni in volo, nonché di capace e coraggioso pilota.
Cieli del Kosovo, 28 marzo 1999 – 9 giugno 1999.
D.P.R. 28 maggio 2003
BATTISTI Giorgio
Brigadier Generale (EI)
Comandante del Contingente italiano in Afghanistan, ha costantemente operato con professionalità, coraggio ed elevatissima capacità organizzativa. Nonostante la situazione di pericolo ed esponendosi in prima persona, si e’ prodigato per negare la libertà d’azione a formazioni terroristiche in aree critiche in prossimità del confine pakistano. Ufficiale Generale di assoluto rilievo e di comprovato valore e senso di responsabilità, ha consentito al Contingente di raggiungere pienamente tutti gli obiettivi imposti dal mandato, riscuotendo il plauso incondizionato delle altre Forze della coalizione e rafforzando ulteriormente il prestigio dell’intera nazione e delle sue Forze Armate.
Khwost (Afghanistan), 13 febbraio – 15 giugno 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
BERTOLINI Marco
Brigadier Generale (EI)
Comandante del Contingente italiano in Afghanistan, ha costantemente operato con professionalità, coraggio ed elevatissima capacità organizzativa. Nonostante la situazione di pericolo ed esponendosi in prima persona, si e’ prodigato per negare la libertà d’azione a formazioni terroristiche in aree critiche in prossimità del confine pakistano. Ufficiale Generale di assoluto rilievo e di comprovato valore e senso di responsabilità, ha consentito al Contingente di raggiungere pienamente tutti gli obiettivi imposti dal mandato, riscuotendo il plauso incondizionato delle altre Forze della coalizione e rafforzando ulteriormente il prestigio dell’intera nazione e delle sue Forze Armate.
Khwost (Afghanistan), 16 giugno – 15 settembre 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
CHIARINI Gian Marco
Generale di Brigata (EI)
Comandante della “Joint Task Force Iraq”, impegnata nell’operazione “Antica Babilonia”, operava con altissima professionalità, con consapevole coraggio ed elevatissima capacità organizzativa, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione ed infondendo in essi fiducia e sicurezza.
In particolare, nei momenti più delicati della missione si prodigava personalmente, tanto da subire anche un attentato diretto e si faceva, altresì, unanimemente apprezzare per le sue capacità diplomatiche e di dialogo con le fazioni in lotta.
An Nasiriyah (Iraq), 30 gennaio 2004 – 23 maggio 2004
D.P.R. 30 maggio 2005
VALOTTO Giuseppe
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Comandante del Contingente internazionale in Kosovo impegnato nell’operazione “Joint Enterprise”, operava con instancabile tenacia, forte determinazione e chiarezza di obiettivi, sviluppando difficili operazioni interalleate e molteplici attività umanitarie. In stretta aderenza al delicato mandato ricevuto, portava a compimento l’importante incarico affidatogli, anche attraverso delicati incontri politico – militari che mettevano in risalto significative capacità diplomatiche e di comando. Ufficiale Generale che con il suo operato altamente meritorio ed i brillanti risultati conseguiti ha ricevuto il plauso della comunità internazionale dando grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
Pristina (Kosovo), 1 settembre 2005 – 1 settembre 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
DE GIORGI Giuseppe
Ammiraglio di Divisione (MM)
Comandante delle Forze d’Altura e Comandante dell’Italian Maritime Force, impegnate nelle acque libanesi nell’ambito dell’operazione “Leonte”, assumeva la direzione delle attività di coordinamento e controllo di tutte le componenti navali e terrestri, pervenendo in brevissimo tempo alla completa padronanza della situazione, nonostante le difficili condizioni ambientali ed operative. I brillanti risultati conseguiti, ampiamente riconosciuti dalle autorità internazionali, hanno consolidato il ruolo assunto dall’Italia nel teatro operativo, gli hanno assicurato il plauso delle organizzazioni coinvolte nell’area di crisi e hanno dato lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
Acque del Libano, 28 agosto 2006 – 19 ottobre 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
MARIOTTI Stefano
Colonnello (AM)
Comandante del 6° Reparto Operativo Autonomo dell’Aeronautica Militare di stanza a Tallil (Iraq), nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, dava prova di eccellenti capacità organizzative, assumendo in ogni circostanza responsabilità elevatissime e partecipando a numerose operazioni di pattugliamento, missioni ed appoggio tattico. In una di esse riusciva a dare supporto risolutivo ad una pattuglia del 9° Reggimento Incursori “Col Moschin”, permanendo pericolosamente per un lungo periodo a bassissima quota ai comandi del proprio elicottero HH3F sotto un intenso fuoco avversario. Ufficiale Superiore dalle eccezionali qualità, che ha contribuito ad elevare ai massimi livelli l’immagine della Forza Armata e dell’intero contingente italiano, operando brillantemente in un contesto multinazionale particolarmente difficile e delicato.
Tallil (Iraq), maggio 2004 – settembre 2004
D.P.R. 3 ottobre 2008
SPUCCHES Massimiliano
Capitano (EI)
Comandante di Compagnia del Gruppo Tattico inquadrato nel Comando della Regione West di Herat dava conferma delle proprie pregevoli qualità professionali e delle sue doti morali nel corso di azioni impegnative e rischiose, che ne evidenziavano lo spiccato coraggio e l’assoluta dedizione al dovere.
In occasione di una complessa operazione per il controllo del territorio, condotta nella zona di Bala Murghab, la sua Compagnia subiva pesanti e ripetuti attacchi condotti con l’utilizzo di armi portatili, mortai e razzi da parte di un ingente numero di insorti presenti nell’area. In tale circostanza l’Ufficiale dirigeva con tempestività, straordinaria lucidità tattica, singolare perizia e grande determinazione la reazione dei propri soldati che respingevano gli attacchi avversari. Successivamente provvedeva a rafforzare le difese della propria base operativa, garantendo in tal modo la sicurezza del personale dipendente e stabilendo rapidamente i necessari contatti con altre forze dell’alleanza presenti nell’area.
Sempre nel vivo dell’operazione, talvolta anche a rischio della propria vita, esercitava una efficace azione di comando motivando con l’esempio i propri soldati e conseguendo rapidamente l’innalzamento del livello di sicurezza dell’area di responsabilità assegnatagli.
Chiarissimo esempio di alte virtù militari che con i brillanti risultati ottenuti ha contribuito ad accrescere e consolidare l’immagine dell’esercito ed il prestigio delle Forze armate italiane nel contesto internazionale della missione ISAF in Afghanistan.
Bala Murghab (Afghanistan), 5 – 7 agosto 2008
D.P.R. 24 luglio 2009
SANTINI Adriano
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Il Generale di Corpo d’Armata Adriano Santini, primo comandante del contingente nazionale in teatro iracheno nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, nel corso del suo mandato ha manifestato superlative doti umane e di carattere e altissimo senso del dovere e della responsabilità nel momento, particolarmente difficile, dello schieramento del contingente in terra irachena, immediatamente dopo la fine delle ostilità. Ha operato con grande professionalità, elevata capacità organizzativa e consapevole coraggio, imponendosi con l’esempio su tutti i dipendenti e infondendo in essi fiducia e sicurezza.
Ufficiale Generale di primissimo piano con la sua lineare, intelligente e dinamica azione di comando, unanimemente apprezzata anche a livello internazionale, ha permesso al contingente di raggiungere pienamente tutti gli obiettivi prefissati, esprimendo al meglio le proprie capacità operative e rafforzando, in un contesto particolarmente difficile, il prestigio della nazione e delle sue Forze Armate.
Bassora (Iraq), 27 giugno – 6 novembre 2003
D.P.R. 18 ottobre 2011
CORNACCHIONE Giorgio
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Cornacchione, Comandante del secondo contingente nazionale in teatro iracheno nell’ambito dell’operazione antica babilonia, si è distinto, in una situazione di pericolo crescente determinata da attacchi diretti al contingente nazionale e nonostante specifiche minacce indirizzate al vertice dell’organizzazione militare italiana, per aver conseguito tutti gli obiettivi prefissati. Durante il suo mandato, ha manifestato superlative doti umane e di carattere ed altissimo senso del dovere e della responsabilità. Operando con professionalità, grande capacità organizzativa e consapevole coraggio è stato d’esempio per tutti i dipendenti, infondendo in essi fiducia e sicurezza.
La sua limpida e coerente azione, sempre intelligentemente aderente alle direttive ricevute anche in situazioni di estrema criticità, ha consentito al contingente la piena operatività e il conseguimento del compito assegnato.
L’ufficiale Generale ha rafforzato, in un contesto particolarmente difficile, il prestigio della Nazione e delle sue Forze Armate.
Bassora (Iraq), 07 novembre 2003 – 11 marzo 2004
D.P.R. 18 ottobre 2011
BERTO Claudio Stefano
Generale di Divisione (EI)
Comandante della Regione Ovest e del Contingente Nazionale in Herat, nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan, in una recrudescente situazione di pericolo, caratterizzata da oggettivi rischi e da condizioni ambientali estremamente disagiate, conduceva con valore, abnegazione, perizia ed alto senso di responsabilità le unità dipendenti, facendone un complesso fortemente coeso e motivato. Con azione cristallina e coerente individuava sempre soluzioni pertinenti e di straordinaria efficacia, per la realizzazione degli obiettivi assegnati. Militare di elevatissimo spessore umano, ha rappresentato con prestigio la Nazione e le sue Forze Armate in un difficile contesto internazionale.
Herat (Afghanistan), aprile – ottobre 2010
D.P.R. 18 ottobre 2011
VERI Rinaldo
Ammiraglio di Squadra (MM)
Comandante delle Forze Aeronavali assegnate al Comando Marittimo della NATO, nel corso dell’operazione “Unified Protector”, svolgeva un’efficace azione di comando in un contesto caratterizzato da una situazione di alto rischio operativo, consentendo il raggiungimento degli obiettivi dell’operazione con instancabile tenacia, forte determinazione, elevata professionalità e fervido impegno. Nel contempo assumeva la direzione delle attività di coordinamento e controllo di tutte le componenti aero-navali non assegnate alla NATO e risolveva, con equilibrio e diplomazia, le molteplici difficoltà insorte nel corso dell’operazione.
Chiaro esempio di alte virtù militari ha accresciuto il prestigio delle Forze Armate italiane in un contesto internazionale.
Acque del Mediterraneo (Libia), 28 marzo – 31 ottobre 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
PORTOLANO Luciano Antonio
Generale di Brigata (EI)
Comandante della Regione Ovest in Afghanistan, nel corso dell’operazione ISAF, guidava il Contingente Multinazionale e le Unità delle Forze Armate italiane alle dipendenze con valore e lungimirante acume tattico ed operativo, conseguendo risultati che riscuotevano il vivo plauso del comandante ISAF. In particolare, in un contesto di elevato livello di minaccia e di rischio, dava dimostrazione di grande coraggio e non comune perizia professionale. Pianificava e gestiva personalmente le operazioni contribuendo validamente al conseguimento degli obiettivi generali della NATO. Ufficiale generale di nobili virtù militari e di preclare qualità di carattere, ha dato lustro e prestigio alle Forze Armate e all’Italia nel contesto internazionale.
Afghanistan, ottobre 2011 – marzo 2012
D.P.R. 29 ottobre 2012
MASIELLO Carmine
Generale di Brigata (EI)
Comandante del Comando Regionale Ovest e del Contingente Nazionale in Herat, nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan, si prodigava con non comune perizia, alto senso di responsabilità e ferma determinazione nella condotta di complesse operazioni militari e molteplici attività umanitarie. In un contesto operativo caratterizzato da crescente rischio di attentati e da condizioni ambientali estremamente disagiate, calibrava il dipendente dispositivo militare alle reali esigenze sul terreno, conseguendo risultati di assoluto prestigio e in linea con gli obiettivi generali della nato.
Con pregevole operato, rappresentava in modo esemplare le Forze Armate italiane e la Nazione in uno scenario internazionale di elevata visibilità.
Herat (Afghanistan), aprile – settembre 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
SERRA Paolo
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Comandante delle Unità Militari e Capo della Missione United Nations Interim Force In Lebanon ha guidato con valore, costante abnegazione, grande perizia e determinazione il complesso e articolato contingente multinazionale, conseguendo obiettivi di primaria importanza per le Nazioni Unite. In un contesto caratterizzato da profonda instabilità interetnica, ha favorito una sinergica integrazione delle componenti militari e civili, nazionali e internazionali, assicurando, con un approccio innovativo e costruttivo, le condizioni necessarie allo sviluppo del processo di stabilizzazione dell’area di operazioni.
Ufficiale Generale, dotato di innate capacità diplomatiche, di elevate qualità morali e carismatica azione di comando, ha riscosso il plauso delle autorità di vertice delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, contribuendo ad accrescere il lustro delle Forze Armate ed il prestigio dell’Italia in ambito internazionale.
Naqoura (Libano), gennaio 2012 – luglio 2014
D.P.R. 9 luglio 2015
ANGIONI Franco
Generale di Brigata (EI)
Comandante del Contingente italiano della Forza Multinazionale di pace in Libano, per diciassette mesi reggeva il difficile comando con azione instancabile, estrema perizia ed indiscusso prestigio.
Con il personale determinante contributo di pensiero, di energie e di iniziative, riusciva ad assolvere i peculiari e delicati compiti affidatigli, svolgendo altresì valida ed assidua azione sul piano diplomatico.
Nel difficile contesto in cui è stato destinato ad operare ha sempre costituito sicuro punto di riferimento e mirabile esempio di valore e di capacità di comando, imponendosi alla sincera ammirazione della popolazione libanese e di autorevoli rappresentanti di altre Nazioni.
Beirut, 26 settembre 1982 – 26 febbraio 1984
D.P.R. n.436 del 12 marzo 1984
MARIANI Angelo
Ammiraglio di Divisione (MM)
Comandante del 18° Gruppo Navale Italiano nel Golfo Persico, per dodici mesi esercitava tale incarico in situazioni operative di particolare difficoltà, agendo con eccezionale capacità, infaticabile dedizione e grandissimo equilibrio. La sua azione sempre intelligente, tempestiva ed appropriata consentiva il più efficace svolgimento della missione affidatagli, riscotendo unanime riconoscimento in ambito nazionale ed estero.
Golfo Persico, settembre 1987 – agosto 1988
D.P.R. 9 gennaio 1989
ARPINO Mario
Generale di Divisione Aerea (AM)
Inviato a Riyadh in occasione della crisi connessa all’invasione Irachena del Kuwait quale capo dell’Unità Nazionale di coordinamento aereo inserita nel locale Centro Operativo Multinazionale, dirigeva con azione instancabile, rara ed accorta professionalità ed iniziativa, le operazioni del reparto aereo dell’Aeronautica Militare Italiana nella penisola Arabica. Cooperava altresì fattivamente alla definizione delle linee di impiego di tutte le Forze aeree presenti nella coalizione. Pur non rientrando nei suoi doveri, svolgeva in zona di operazioni oltre 60 ore di volo dando a tutto il personale della propria Forza Armata colà dislocato un esempio di coraggio, generosità e di concreta solidarietà. Destinato ad operare in un contesto assai difficile e delicato, contribuiva efficacemente a mantenere alte le tradizioni ed il prestigio dell’Aeronautica Militare e del Paese.
Riyadh, ottobre 1990 – marzo 1991
D.P.R. 13 settembre 1991
URBANO Antonio
Tenente Colonnello (AM)
Ufficiale superiore pilota destinato presso il reparto dell’Aeronautica Militare operante nella penisola Arabica in occasione dell’invasione irachena del Kuwait, guidava formazioni di Tornado impegnate in missioni di bombardamento di obbiettivi militari iracheni in ogni condizione di tempo e di luce. Effettuava, tra tutti, il maggior numero individuale di missioni belliche guidando sempre i suoi gregari con lucida determinazione, iniziativa e profondo senso del dovere, e dando costanti prove di perizie, coraggio e senso di responsabilità. Esemplare figura di eccezionale comandante di formazioni in volo e di capace e coraggioso pilota.
Cielo del Kuwait e dell’Iraq, 17 gennaio 1991 – 19 febbraio 1991
D.P.R. 13 settembre 1991
ROSSI Giampiero
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Comandante delle Forze Terrestri del Contingente ITALFOR in Somalia, con altissima professionalità e non comune capacità organizzativa dirigeva personalmente le delicate e difficili iniziali fasi dell’intervento italiano in suolo africano, prodigandosi con la massima dedizione nell’assolvere il delicato compito, affidatogli dal Governo italiano, di portare aiuto a favore della popolazione somala. Operava costantemente ai massimi livelli in un contesto caratterizzato da profonda crisi sociale ed economica e da una situazione di estremo pericolo che più volte ha reso necessario il ricorso all’uso delle armi in difesa della sicurezza e incolumità dei militari italiani. La sua esemplare azione di comando permetteva al contingente di pervenire ad un altissimo livello organizzativo che ha riscosso ampio riconoscimento e gratitudine da parte della locale gente afflitta e ridotta allo stremo da anni di guerra civile. Sempre presente a Mogadiscio, in una situazione di constante pericolo, partecipando di persona ad attività di alto rischio, ha dimostrato indomito coraggio e grande valore.
Il suo operato, sempre all’altezza della situazione, è stato oggetto, inoltre, di lusinghieri apprezzamenti da parte degli alleati ed ha contribuito al affermare ed elevare il prestigio delle Forze Armate in ambito internazionale.
Mogadiscio, dicembre 1992 – maggio 1993
D.P.R. 7 giugno 1995
FIORE Carmine
Generale di Brigata (EI)
Comandante del contingente italiano in Somalia, si prodigava con instancabile tenacia, straordinaria determinazione ed eccezionale chiarezza di obiettivi e di metodi nella difficile operazione militare ed in tutte le connesse attività umanitarie a favore della popolazione. In un contesto caratterizzato da grandi difficoltà ambientali e da continue situazioni di estremo pericolo, riusciva ad assolvere, con una capillare e funzionale attività organizzativa, i delicati e peculiari compiti assegnatigli, grazie anche ad una lodevole, proficua e costante azione sul piano diplomatico e dei rapporti interpersonali. Il grande spirito di sacrificio, l’altissima professionalità, l’elevatissimo impegno e il coraggio, costituivano un sicuro punto di riferimento e un mirabile esempio per tutti i componenti del Contingente Italiano in ogni circostanza e, in particolare, nello svolgimento di attività a favore della riconoscente popolazione Somala.
Per gli eccellenti risultati conseguiti riceveva il plauso e l’ammirazione della comunità Italiana ed Internazionale e contributiva a mantenere alto il prestigio delle Forze Armate Italiane.
Balad, settembre 1993 – marzo 1994
D.P.R. 7 giugno 1995
LOI Bruno
Generale di Brigata (EI)
Comandante del contingente Italiano in Somalia, già presente sin dal dicembre 1992 come comandante del contingente terrestre, operava con instancabile tenacia ed eccezionale determinazione, riuscendo a conseguire risultati di grande rilievo in un contesto caratterizzato da oggettive difficoltà ambientali e da continue situazioni di estremo pericolo che più volte hanno impegnato i militari italiani in cruenti scontri a fuoco con irregolari somali, conclusisi talvolta con perdita di giovani vite immolatesi per un alto ideale.
La sua azione di comando improntata a coraggio e valore uniti a profondo spirito di sacrificio di dedizione, risultava determinante per il conseguimento degli alti scopi della missione.
L’altissima capacità, l’esemplare professionalità e l’elevatissimo impegno profuso inducevano tutto il contingente italiano a svolgere le complesse attività umanitarie a favore della popolazione somala, con eccezionale efficienza operativa che contribuiva a risollevare le sorti delle riconoscenti popolazioni soccorse.
Il Suo operato riceveva il plauso e l’ammirazione della comunità internazionale e contribuiva a mantenere alto il prestigio delle Forze Armate Italiane.
Mogadiscio, dicembre 1992 – settembre 1993
D.P.R. 7 giugno 1995
FORNASIERO Andrea
Generale di Squadra Aerea (AM)
Comandante delle quinta Forza Aerea Tattica alleata delle N.A.T.O., nel corso dell’operazione “Deny Flight” – disposta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite con la finalità di attenuare le conseguenze sulle popolazioni dei conflitti interetnici in Bosnia-Erzegoniva – in adempimento alle superiori direttive, per più di 500 giorni e con diuturno impiego, provvedeva alla pianificazione, al coordinamento e all’attuazione di oltre 60 mila missioni di volo. Grazie ai criteri ai quali ispirava l’ininterrotta attività di comando e controllo, gli interventi richiesti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite venivano assolti con tempestività e successo. Senza alcuna perdita fra gli equipaggi e senza provocare danni a persone e cose circostanti gli obiettivi segnalati, contribuendo così ad alleviare le sofferenze della popolazione civile e a portare i contendenti al tavolo dei negoziati di pace. L’appartenenza della Forza impiegata ad otto diverse nazioni e l’eterogeneità dei mezzi utilizzati (venticinque diversi tipi di aeromobili), accentuavano sensibilmente le condizioni di difficoltà operativa che venivano brillantemente superate grazie all’intelligenza, alla correttezza decisionale nei rapporti con i superiori e dipendenti che riscuotevano, in più occasioni, l’ammirazione e la gratitudine degli organismi alleati. Nel pieno adempimento della sua azione di comando, svolgeva sulla zona di operazione circa 22 ore di volo a bordo di velivoli da combattimento di differente tipologia e nazionalità, dando a tutto il personale della propria Forza Armata e delle componente multinazionale alleata un esempio di coraggio e di determinante quanto generosa partecipazione. Brillante figura di Comandante, contribuiva a mantenere alto il prestigio dell’Aeronautica Militare in campo internazionale, fornendo anche un autorevole, competente e prezioso contributo allo sviluppo del Sistema di Comando e Controllo di operazioni aeree internazionali in aree di crisi.
Vicenza, 20 giugno 1994 – 20 dicembre 1995
D.P.R. 21 febbraio 1997
LUINETTI Maria Cristina
Sottotenente delle Infermiere Volontarie C.R.I.
Sottotenente delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, impiegata in Somalia nell’ambito dell’operazione IBIS 2, nonostante oggettive difficoltà ambientali caratterizzate da condizioni di pericolo, offriva con generosità e abnegazione la propria opera dimostrando grande perizia, elevata capacità organizzativa ed alta dedizione per portare sollievo morale e fisico ai militari italiani e alla martoriata popolazione somala.
Durante il diuturno impegno altamente umanitario, per evitare che un cittadino somalo, penetrato armato nel poliambulatorio, potesse colpire vittime innocenti, conscia del pericolo cui andava incontro e cercando di distrarne l’attenzione, volontariamente si offriva quale ostaggio, ma veniva freddamente uccisa dalla furia omicida del somalo. Altissimo esempio di dedizione e professionalità per un ideale di pace e di solidarietà umana.
La sua opera e il suo sacrificio hanno riscosso il più profondo apprezzamento da parte dei contingenti alleati e della popolazione somale e hanno contribuito in maniera determinante a elevare il prestigio delle Forze Armate italiane e della Croce Rossa.
Mogadiscio, 20 novembre 1993 – 9 dicembre 1993
D.P.R. 2 novembre 2000
DEL VECCHIO Mauro
Brigadier Generale (EI)
Il Brig. Gen. Mauro DEL VECCHIO ha comandato la Brigata Multinazionale Ovest nelle operazioni di KFOR in Macedonia e in Kosovo con altissima professionalità, capacità organizzativa e coraggio. In un contesto caratterizzato da una situazione operativa ad alto rischio, da una persistente conflittualità tra milizie contrapposte, da forti tensioni socio-politiche, dall’indeterminatezza degli atteggiamenti della popolazione e dall’assoluta assenza di legalità, nonché di strutture sociali, economiche e civiche, ha saputo cogliere gli aspetti fondamentali della complessa realtà locale e, grazie alle sue eccellenti doti umane e professionali, ha assicurato la realizzazione della cornice di sicurezza necessaria all’avvio delle attività connesse con il ripristino delle normali condizioni di vita.
Grazie alla guida ferma, intelligente e determinata, improntata all’equilibrio anche nelle circostanze più delicate e pericolose, sempre caratterizzata dall’esempio, ha reso possibile l’amalgama di reparti provenienti da Paesi eterogenei per precedenti militari, tradizioni e cultura. La sua intelligente e lineare azione di Comando ha permesso alle unità dipendenti di conseguire pienamente tutti gli obiettivi relativi alla missione assegnata. Figura di spicco per le preclare qualità intellettuali e morali ed autorevole punto di riferimento nell’ambito della missione, si è distinto per la straordinaria efficacia, contribuendo in modo determinante ad accrescere il prestigio e il lustro dell’intera Nazione e delle sue Forze Armate.
Katla Novo (Macedonia) 21 marzo 1999 – 11 giugno 1999
Pec (Kosovo) 12 giugno 1999 – 07 settembre 1999
D.P.R. 05 giugno 2001
NOVELLI Armando
Brigadier Generale (EI)
Il Brig. Gen. Armando NOVELLI ha comandato la Brigata Multinazionale Nord dell’operazione di IFOR “JOINT GUARDIAN” con altissima professionalità, capacità organizzativa e coraggio. Ha amalgamato con grande perizia unità provenienti da Paesi eterogenei grazie alla sua guida ferma, intelligente e determinata, improntata all’equilibrio anche nelle circostanze più critiche. In un contesto caratterizzato da una situazione operativa difficile, ha diretto con grande autorevolezza l’organizzazione e la condotta sul campo di delicate e rischiose operazioni, a fronte di gruppi armati e violenti e di reparti militari serbi illegalmente presenti nel teatro, guadagnando per sé e per l’intero contingente multinazionale l’incondizionata stima delle autorità civili e militari interessate alle operazioni. La sua lineare e intelligente azione di comando, sempre corroborata dall’esempio, ha permesso di raggiungere tutti gli obiettivi della missione assegnata, conseguendo un pieno successo che ha rafforzato il prestigio della Nazione e delle sue Forze Armate.
Sarajevo (Bosnia) 15 ottobre1997 – 06 aprile 1998
D.P.R. 05 giugno 2001
COPPOLA Vincenzo
Colonnello (CC)
Il Colonnello dei Carabinieri Vincenzo COPPOLA, Capo di SM di MSU costituite nell’ambito della forza di stabilizzazione NATO operante in Bosnia Herzegovina e successivamente Comandante di analogo reparto nell’ambito dell’operazione KFOR, ha evidenziato elevata professionalità, eccezionale senso del dovere e non comune capacità organizzativa, impegnandosi con coraggio in territori caratterizzati da elevato rischio per protratta e cruenta conflittualità interna, al fine di ripristinare l’ordine e la pacifica convivenza. Il determinate contributo offerto al pieno successo delle missioni ha riscosso l’unanime plauso degli organismi di sicurezza internazionali e ha esaltato il prestigio della Nazione e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Bosnia Herzegovina, 23 aprile 1998 – 17 dicembre 1998
Kosovo, 14 luglio 1999 – 18 luglio 2000
D.P.R. 05 giugno 2001
LESO Leonardo
Colonnello (CC)
Il Colonnello CC SPE rn Leonardo LESO, Comandante di MSU costituite nell’ambito delle Forze NATO operanti in Bosnia Herzegovina e in Kosovo, ha evidenziato elevata professionalità, eccezionale senso del dovere e non comune capacità organizzativa, impegnandosi con coraggio in territori caratterizzati da elevato rischio per protratta e cruenta conflittualità interna, al fine di ripristinare l’ordine e la pacifica convivenza. Il determinante contributo offerto al pieno successo delle missioni ha riscosso l’unanime plauso degli organismi di sicurezza internazionali e ha esaltato il prestigio dell’Italia e delle sue Forze armate a livello internazionale.
Bosnia Herzegovina, 21 aprile1998 – 31 luglio 1999
Kosovo, 18 luglio 2000 – 22 aprile 2001
D.P.R. 5 giugno 2001
VALZANO Maurizio
Capitano di Fregata (MM)
Il Capitano di Fregata Maurizio VALZANO ha partecipato, nell’arco di pochi mesi, a successive operazioni in zona Balcanica, dando sempre dimostrazione di grande professionalità, eccezionale sicurezza e spiccata autorevolezza. Inserito nell’area di operazioni della Brigata multinazionale WEST a guida italiana ha contribuito fattivamente con tenacia, eccezionale spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo al conseguimento degli obiettivi prefissati. All’attivazione della Forza Strategica di riserva per i Balcani, per i noti incidenti avvenuti a Mitrovica, ha partecipato con dedizione e identico spirito di sacrificio alla pianificazione e all’immediato dispiegamento del reggimento nell’area di operazioni della Brigata multinazionale North a guida francese. Nel corso delle operazioni ha dimostrato non comune senso del dovere e spiccata professionalità, contribuendo con la propria azione al successo delle missioni assegnate al reparto e a rafforzare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate.
Valona, 12 agosto 1999 – 17 ottobre 1999
Decane, 17 dicembre 1999 – 15 gennaio 2000
Mitrovica, 23 marzo 1999 – 14 aprile 2000
D.P.R. 05 giugno 2001
MARINO Francesco
Tenente di Vascello (MM)
Il Tenente di Vascello Francesco MARINO, nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian”, ha comandato la compagnia assalto del btg. San Marco, inquadrato nella Brigata multinazionale Ovest in Kossovo. In tale contesto ha evidenziato in ogni circostanza fortissima determinazione, non comune professionalità, eccezionale senso del dovere, prodigandosi senza risparmio di energie al fine di mantenere la propria unità al massimo di efficienza operativa, per fronteggiare la violenta contrapposizione esistente tra le varie etnie in campo. Ha sempre operato, con coraggio e determinazione, alla testa dei propri uomini, esponendosi a elevato rischio personale. In tutte le attività svolte – tra cui merita menzione quella tesa ad assicurare la sicurezza e la difesa del Monastero di Decani, una delle massime espressioni serbo-ortodosse in loco -, ha messo in luce eccezionale capacità di comando e ha fornito un elevato apporto al controllo della conflittualità. Magnifica figura di Comandante di compagnia che ha contribuito significativamente a elevare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in ambito internazionale.
Kosovo, 29 giugno – 07 settembre 1999
D.P.R. 05 giugno 2001
LIGORIO Antonio
Maresciallo 2^ classe (AM)
Il Maresciallo 2ª cl. A.A.R.M.A. ATSO Informazioni Antonio LIGORIO, impegnato nella “Stabilization Force-Sfor” della NATO, ha evidenziato eccellenti doti morali, caratteriali ed elevatissima professionalità, distinguendosi durante una violenta dimostrazione della folla a danno di unità SFOR, a Brcko. In quella circostanza ha concepito e condotto a compimento una incisiva e rapida azione militare di evacuazione di colleghi in estrema difficoltà e pericolo di vita rimasti bloccati dalla folla e fatti oggetto di una fitta sassaiola.
L’alto senso del dovere, l’acutezza e le non comuni capacità, unite ad alto spirito di iniziativa, hanno consentito di salvare vite umane. Fulgido esempio di generosità e di coraggio, che ha riscosso l’apprezzamento delle autorità NATO e nazionali, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate.
Ex Jugoslavia, 16 aprile – 18settembre 1997
Brcko, 28 agosto 1997
D.P.R. 05 giugno 2001
VILLANI Domenico
Maggior Generale (EI)
Comandante della Brigata Multinazionale Ovest impegnata nel Kosovo nell’ambito della KFOR “Joint Guardian”, operava con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace ed infondendo in essi fiducia e sicurezza.
Grazie alla sua guida ferma, intelligente e determinata, improntata all’equilibrio anche nelle circostanze più critiche, é stato possibile amalgamare unità provenienti da paesi assai eterogenei per precedenti militari, tradizioni e cultura.
In un contesto caratterizzato da una difficile situazione operativa, da forti tensioni socio-politiche e dall’indeterminatezza degli atteggiamenti della popolazione, sapeva cogliere gli aspetti fondamentali della complessa realtà locale guadagnando per sé e per l’intero contingente l’incondizionata stima delle autorità civili e militari presenti nel teatro delle operazioni.
In particolare, con guida ferma, intelligente e determinata, contribuiva a ristabilire, con le forze a disposizione, l’ordine nella città di Pec a seguito di disordini conseguenti al ferimento di un importante leader regionale, esponendosi in prima persona, consapevole dei rischi che potevano manifestarsi.
Figura di spicco per le preclare qualità intellettuali e morali e autorevole punto di riferimento nell’ambito della missione, si è distinto per la straordinaria efficacia dell’impegno in teatro, contribuendo, in modo determinante, ad accrescere il prestigio ed il lustro dell’intera nazione e delle sue Forze Armate.
Pec (Kosovo) 1 marzo 2000 – 2 luglio 2000
D.P.R. 30 maggio 2002
TORELLI Pierluigi
Brigadier Generale (EI)
Comandante della Brigata Multinazionale Ovest impegnata nel teatro kosovaro nell’ambito dell’operazione di KFOR “Joint Guardian”, operava con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace ed infondendo in essi fiducia e sicurezza.
Grazie alla sua guida ferma, intelligente e determinata, improntata all’equilibrio anche nelle circostanze più critiche, è stato possibile amalgamare unità provenienti da paesi assai eterogenei per precedenti militari, tradizioni e cultura.
In un contesto caratterizzato da una difficile situazione operativa, da forti tensioni socio-politiche e dall’indeterminatezza degli atteggiamenti della popolazione, sapeva cogliere gli aspetti fondamentali della complessa realtà locale guadagnando per se e per l’intero contingente l’incondizionata stima delle autorità civili e militari presenti nel teatro di operazioni.
La sua lineare ed intelligente azione di comando, sempre corroborata dall’esempio, ha permesso alle unità dipendenti di esprimere al meglio le proprie capacità operative, facendo si che venissero pienamente raggiunti tutti gli obiettivi relativi alla missione assegnata, decretando un successo tanto meritato quanto lusinghiero, dal quale traggono rafforzato prestigio l’intera nazione e le sue Forze Armate.
Pec (Kosovo) 3 novembre 2000 – 4 marzo 2001
D.P.R. 30 maggio 2002
COTTICELLI Saverio
Colonnello (CC)
Comandante del Reggimento Carabinieri MSU SFOR costituito nell’ambito delle Forze NATO operanti in Sarajevo – Bosnia Herzegovina, ha evidenziato elevatissima professionalità, non comune senso del dovere e ammirabile capacità organizzativa, impegnandosi con consapevole coraggio in territori caratterizzati da elevato rischio per protratta e cruenta conflittualità interna, al fine di ripristinare l’ordine e la pacifica convivenza.
Il determinante contributo offerto al pieno successo delle missioni ha riscosso l’unanime plauso degli organismi di sicurezza internazionali e ha esaltato il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Bosnia Herzegovina, 19 aprile 2001 – 15 maggio 2002
D.P.R. 30 maggio 2002
GARELLI Emanuele
Colonnello (CC)
Comandante del Reggimento Carabinieri MSU KFOR costituito nell’ambito delle Forze NATO operanti in Pristina – Kosovo, ha evidenziato più che elevate professionalità, non comune senso del dovere e grande capacità organizzativa, impegnandosi con coraggio consapevole in territori caratterizzati da elevato rischio per protratta e cruenta conflittualità interna, al fine di ripristinare l’ordine e la pacifica convivenza. Il determinante contributo offerto al pieno successo delle missioni ha riscosso l’unanime plauso degli organismi di sicurezza internazionali e ha esaltato il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Kosovo, 6 aprile 2001 – 3 maggio 2002
D.P.R. 30 maggio 2002
CIUSSI Luciano
Capitano di Fregata (MM)
Comandante di Nave Aviere, inserita nel Gruppo Aeronavale impegnato nell’operazione “Enduring Freedom” nel mar Arabico disposta per combattere il terrorismo internazionale e di matrice islamica. Ha evidenziato nei quattro mesi di missione brillanti capacità di comando affrontando situazioni operative anche di particolare ed imprevedibile difficoltà, operando sempre con determinazione, dedizione, elevata professionalità, altissimo equilibrio e senso di responsabilità. La sua figura di comandante è risultata un sicuro punto fermo per l’equipaggio dell’unità navale e ha costituito un esempio da imitare. Ha contribuito a rafforzare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
D.P.R. 30 maggio 2002
RUSSO Massimo Goffredo Antonio
Capitano di Fregata (MM)
Comandante del Nucleo Aereo imbarcato su Nave Garibaldi per l’operazione “Enduring Freedom” nel mar Arabico, disposta per combattere il terrorismo internazionale e di matrice islamica. Ha evidenziato nei quattro mesi di missione brillanti capacità di comando affrontando situazioni operative anche di particolare ed imprevedibile difficoltà, operando sempre con determinazione, dedizione, elevata professionalità, altissimo equilibrio e senso di responsabilità. La sua figura di comandante è risultata un sicuro punto fermo per i piloti del Gruppo Aereo e ha costituito un esempio da imitare. Ha contribuito a rafforzare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
D.P.R. 30 maggio 2002
SIMONCINI Fabrizio
Capitano di Fregata (MM)
Comandante di Nave Zaffiro, inserita nel Gruppo Aeronavale impegnato nell’operazione “Enduring Freedom” nel mar Arabico disposta per combattere il terrorismo internazionale e di matrice islamica. Ha evidenziato nei quattro mesi di missione brillanti capacità di comando affrontando situazioni operative anche di particolare ed imprevedibile difficoltà, operando sempre con determinazione, dedizione, elevata professionalità, altissimo equilibrio e senso di responsabilità. La sua figura di comandante è risultata un sicuro punto fermo per l’equipaggio dell’unità navale e ha costituito un esempio da imitare. Ha contribuito a rafforzare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
D.P.R. 30 maggio 2002
CERINI Federico
Capitano (AM)
Nel periodo tra il 6 ottobre 1999 ed il 13 gennaio 2000, il Capitano Cerini in qualità di Capo Sezione Sanitaria del 1° R.O.A. di Dakovica, nell’ambito della missione in Kosovo, si distingueva per la encomiabile opera di assistenza sanitaria nei confronti della popolazione locale. In particolare effettuava numerosi interventi di soccorso e di trasporto d’urgenza di ammalati, senza limiti di orario, anche in località estremamente pericolose per la propria incolumità fisica, suscitando l’apprezzamento delle autorità locali ed internazionali presenti.
Il Capitano Cerini contribuiva ad offrire, in un delicato e complesso contesto operativo internazionale, un eccellente immagine del proprio paese, della Forza Armata e del Corpo Sanitario Aeronautico.
D.P.R. 30 maggio 2002
BUSCEMI Mario
Tenente Generale (EI)
Coordinatore Generale e Comandante Forze Terrestri operazione “Airone”, componente italiana della coalizione intervenuta nell’Iraq settentrionale a sostegno delle popolazioni Curde, poneva in luce qualità di Comandante che riscuotevano il più ampio apprezzamento delle autorità nazionali e della NATO.
I reparti del contingente, sotto la sua guida, svolgevano, in situazioni anche di sensibile rischio e di notevole disagio, un’opera umanitaria di vastissimo respiro, assicurando la piena disponibilità delle aree minacciate e consentendo così il rientro dei profughi curdi; di particolare rilievo il contributo sanitario per la presenza di un ospedale da campo che curava 17.000 pazienti.
La sua azione decisa, la determinazione sempre dimostrata ed il consapevole coraggio dimostrato ricevevano l’indiscusso riconoscimento degli alleati, contribuendo significativamente ad incrementare il prestigio internazionale dell’Italia.
Incirlik (Turchia) – Zelehn (Iraq) 28 aprile 1991 – 17 luglio 1991
D.P.R. 28 maggio 2003
FONTANA Luigi
Tenente Generale (EI)
Comandante della Brigata Alpina “Taurinense”, in qualità di Comandante ONU della Regione Centro in Mozambico e Comandante del Contingente “Albatros”, riceveva la missione di assicurare il controllo di un’area di vitale importanza del Mozambico, il cosiddetto corridoio di Beira, nel quadro della missione sotto egida ONU, ONUMUZ, tesa al rispetto degli accordi generali di Pace tra il Governo del Mozambico e la Resistenza National (RE.NA.MO.), firmati a Roma nell’ottobre 1992.
Nel corso dell’operazione garantiva con pieno successo la scorta armata ai convogli ferroviari ed alle autocolonne di rifornimenti che periodicamente percorrevano il corridoio, nonché il presidio di alcuni punti sensibili lungo lo strategico oleodotto collegante lo Zimbauwe con il porto di Beira. Inoltre, con un incessante opera di comando, coordinamento e controllo, improntata all’efficientismo, al pragmatismo ed al consapevole coraggio e caratterizzata da comprovata perizia, senso di responsabilità e valore contribuiva, così, alla verifica dell’attuazione del cessate il fuoco, alla smobilitazione dei combattenti delle due fazioni contrapposte, alle attività di sminamento ed alle operazioni di voto, riscuotendo unanime ed incondizionato consenso delle parti in causa e plauso sincero degli alleati.
Beira (Mozambico) 23 marzo 1993 – 31 ottobre 1993
D.P.R. 28 maggio 2003
ABRATE Biagio
Maggior Generale (EI)
Comandante della Brigata Multinazionale Ovest impegnata in Kosovo nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian” operava con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa ed esemplare coraggio, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace ed infondendo in essi entusiasmo, fiducia e sicurezza.
Grazie alla sua guida ferma, intelligente e sensibile, improntata a rigore morale ed equilibrio anche nelle circostanze più critiche, e’ riuscito ad amalgamare perfettamente unità provenienti da paesi diversi quali Spagna, Portogallo ed Argentina.
In un contesto caratterizzato da una difficile situazione operativa, da forti tensioni socio-politiche e dall’indeterminatezza degli atteggiamenti della popolazione, sapeva cogliere gli aspetti fondamentali della complessa realtà locale guadagnando per sé e per l’intero contingente l’incondizionata stima delle autorità civili e militari presenti nel teatro di operazioni.
In particolare, con azione di comando determinata e lungimirante, in stretta collaborazione con l’organizzazione “Unmik-Police”, riusciva a garantire una efficace cornice di sicurezza sia nella delicata fase preparatoria sia in quella esecutiva delle elezioni dell’ottobre 2000 esponendosi, in più di una occasione, in prima persona, consapevole dei rischi che avrebbero potuto manifestarsi, dimostrando comprovata perizia, senso del dovere e valore.
Figura di spicco per le preclare qualità intellettuali, morali e professionali ed autorevole punto di riferimento nell’ambito della missione, si e’ distinto per la straordinaria concretezza dell’azione in teatro, contribuendo in misura determinante ad accrescere il prestigio ed il lustro dell’Italia e delle sue Forze Armate in un contesto internazionale.
Pec (Kosovo) 3 luglio 2000 – 2 novembre 2000
D.P.R. 28 maggio 2003
GAY Giuseppe Emilio
Maggior Generale (EI)
Comandante della Brigata Multinazionale Ovest impegnata in teatro Kosovo nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian” operava con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace ed infondendo in essi fiducia e sicurezza.
Grazie alla sua guida ferma, intelligente e determinata, improntata a concretezza ed equilibrio, e’ riuscito ad amalgamare unità provenienti da paesi diversi per precedenti militari, tradizioni e cultura, risolvendo in modo efficace alcune situazioni particolarmente critiche.
Rilevano al riguardo una imponente attività antisommossa condotta nel messe di settembre 1999 in Dakovica per sedare gravissimi disordini conseguiti all’arresto di un ex comandante dell’UCK, ed una complessa e pericolosa operazione di scorta ad una colonna di serbi in transito verso il Montenegro nel mesi di ottobre. Entrambe le attività sono state concepite, organizzate e condotte con tempestività esemplare ed in modo impeccabile sotto ogni aspetto, nonché in perfetto coordinamento con la Brigata Multinazionale Sud a guida tedesca dimostrando comprovata perizia, senso di responsabilità e valore.
La sua lineare e lungimirante azione di comando, ha fatto si che venissero pienamente raggiunti tutti gli obiettivi relativi alla missione assegnata, decretando un successo dal quale traggono prestigio l’intera nazione e le sue Forze Armate.
Pec (Kosovo) 7 settembre 1999 – 29 febbraio 2000
D.P.R. 28 maggio 2003
GIGLIO Girolamo
Maggior Generale (EI)
Comandante della Brigata Meccanizzata “Friuli”, assicurava il difficile ed impegnativo compito di garantire il controllo della sub-area di Valona nel quadro della Forza Multinazionale di Protezione in Albania.
Con un costante e puntale opera di direzione e controllo, in un contesto estremamente difficile, caratterizzato dalla presenza attiva di bande armate, da un gravissimo deterioramento della sicurezza interna, dovuto all’impressionante crollo delle istituzioni locali, con consapevole coraggio e fredda determinazione assicurava anche la gestione corretta e democratica sia della campagna elettorale sia delle operazioni di voto, consentendo agli osservatori dell’OSCE di svolgere appieno ed in totale sicurezza il proprio delicatissimo compito. Per tale attività, svolta con coraggiosa abnegazione, riceveva il massimo apprezzamento ed accresceva significativamente il prestigio della nazione.
Valona (Albania) 20 aprile 1997 – 26 luglio 1997.
D.P.R. 28 maggio 2003
BATTISTI Giorgio
Brigadier Generale (EI)
Comandante del Contingente italiano in Afghanistan, operava con altissima professionalità, con consapevole coraggio, ed elevatissima capacità organizzativa, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione di pace ed infondendo in essi fiducia e sicurezza. In particolare, si è prodigato esponendosi in prima persona, nonostante l’indubbia situazione di pericolo locale, per consentire l’immediato ripristino, in tempi ristrettissimi, delle normali condizioni di vita contribuendo in particolar modo alla riapertura degli edifici pubblici e a riportare serenità nell’area di crisi.
La sua lineare ed intelligente azione di comando, sempre corroborata dall’esempio, ha permesso alla Forza di esprimere al meglio le proprie capacità operative, facendo si che venissero pienamente raggiunti tutti gli obiettivi prefissati dal mandato e decretando un successo tanto meritato quanto lusinghiero dal quale traggono rafforzato prestigio l’intera nazione e le sue Forze Armate.
Kabul (Afghanistan), 28 dicembre 2001 – 9 maggio 2002
D.P.R. 28 maggio 2003
CORNACCHIONE Giorgio
Brigadier Generale (EI)
Autorità nazionale di vertice in teatro nell’ambito dell’operazione “Stabilise” di Interfet condotta a Timor Est, operava con assoluta perizia, altissima professionalità e elevatissima capacità organizzativa risolvendo in ogni circostanza, con consapevole coraggio grande lungimiranza equilibrio e diplomazia le molteplici e diversificate difficoltà insorte nel corso della missione. In particolare, colpito dalla “febbre di dengue” disponeva l’allontanamento dal teatro degli altri militari affetti dalla stessa malattia per gli elevatissimi rischi personali connessi con una eventuale nuova infezione e nonostante fosse fisicamente debilitato, continuava a svolgere in modo ineccepibile la sua delicata funzione, riuscendo con fermezza, determinazione e “abilità diplomatica”, a risolvere positivamente situazioni di tensione e di pericolo che vedevano coinvolti i reparti nazionali esponendosi in prima persona, consapevole dei rischi che potevano manifestarsi. Figura di spicco per le preclare qualità intellettuali e morali esercitava una autorevole azione di comando connotata, in tutto il periodo, da comprovata perizia, senso di responsabilità e valore.
Dili (Timor Est), 23 settembre 1999 – 17 febbraio 2000.
D.P.R. 28 maggio 2003
FAZZINA Carlo
Generale di Brigata (CC)
Comandante del Contingente Italiano e Vice Comandante della missione Temporary International Presence in Hebron (Tiph II) operante in Cisgiordania, con spiccata professionalità, elevato senso del dovere e non comuni capacità organizzative, si impegnava, con coraggio e senza risparmio di energie, per il conseguimento della pace in territori caratterizzati da elevato rischio per la protratta e cruenta conflittualità. L’impegno profuso, con grande perizia e responsabilità, consentiva di realizzare l’efficace coordinamento delle attività della missione con le autorità palestinesi ed israeliane, contribuendo al pieno successo dell’operazione militare che riscuoteva l’unanime plauso degli organismi di sicurezza esteri, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Hebron (Cisgiordania), 20 luglio 2000 – 20 luglio 2001.
D.P.R. 28 maggio 2003
PORTOLANO Luciano
Colonnello (EI)
Comandante di Battaglione presso il 18° Reggimento Bersaglieri della Brigata Multinazionale Ovest partecipante in Kosovo all’operazione “Joint Guardian”, dedicava le migliori energie per assicurare in ogni circostanza il completo assolvimento del compito. In particolare, in un contesto caratterizzato da persistenti conflittualità tra milizie contrapposte, durante una programmata attività di controllo dell’area di Klina, veniva coinvolto con il proprio veicolo blindato nell’esplosione di una mina anticarro, collocata sulla rotabile.
Con consapevole coraggio, mantenendo il perfetto controllo di se nonostante fosse seriamente ferito e dimostrando lucidità e fermezza, impartiva chiari ordini tesi ad esaltare la capacità di reazione dell’unità. Indirizzava poi efficacemente il fuoco delle sue armi contro i responsabili dell’atto, ancora presenti sul posto, costringendoli alla fuga ed evitando danni agli uomini alle sue dipendenze. Limpida figura di uomo e comandante che, con la sua instancabile e preziosa opera e con il suo esempio, ha sempre ottenuto la più completa stima dai rappresentanti dei contingenti stranieri ed ha contribuito fortemente all’elevazione dell’immagine dell’Italia in ambito internazionale.
La sua lineare e lungimirante azione di comando, espressa con continuità durante tutto il periodo considerato, ha evidenziato in maniera inequivocabile, un profilo professionale di spicco fornendo, così, sicure prove di perizia, di senso di responsabilità e di valore.
Pec, (Kosovo) 20 maggio – 07 settembre 1999
D.P.R. 28 maggio 2003
ACCARDI Giacomo
Capitano di Vascello (MM)
Comandante di Nave Etna, inserito nel Gruppo Aeronavale impegnato nell’operazione “Enduring Freedom” nel mar Arabico, disposta per combattere il terrorismo internazionale e di matrice islamica ha evidenziato nei quattro mesi di missione brillanti capacità di comando affrontando situazioni operative anche di particolare ed imprevedibile difficoltà, operando sempre con determinazione, dedizione, elevata professionalità. Ha assicurato con efficacia e determinazione il necessario supporto logistico all’intero Gruppo Navale in acque lontane dalla Patria ed in un ambiente potenzialmente molto ostile. La sua figura di comandante è risultata un sicuro punto fermo per l’equipaggio dell’unità navale e ha costituito un esempio da seguire.Ha contribuito a rafforzare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Oceano Indiano, novembre 2001 – marzo 2002
D.P.R. 28 maggio 2003
COPPOLA Salvatore
Capitano di Vascello (MM)
Comandante di Nave Garibaldi, inserito nel gruppo aeronavale impegnato nell’operazione “Endurig Freedom” nel mar Arabico, disposta per combattere il terrorismo internazionale e di matrice islamica. Ha evidenziato nei quattro mesi di missione brillanti capacità di comando affrontando situazioni operative anche di particolare ed imprevedibile difficoltà, operando sempre con determinazione, dedizione, elevata professionalità, altissimo equilibrio e senso di responsabilità. Ha condotto con efficacia e determinazione le operazioni aeree ed il controllo del traffico marittimo in un ambiente infido e potenzialmente molto ostile, pianificando nei minimi dettagli le attività da condurre. La sua figura di comandante è risultata un sicuro punto fermo per l’equipaggio dell’unità navale e ha costituito un esempio da imitare. Ha contribuito a rafforzare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Oceano Indiano, novembre 2001 – marzo 2002
D.P.R. 28 maggio 2003
MARZANO Donato
Capitano di Vascello (MM)
Comandante di Nave Durand de la Penne e del Gruppo Aeronavale impegnato nell’operazione “Enduring Freedom” nel mar Arabico, disposta per combattere il terrorismo internazionale e di matrice islamica. Ha evidenziato nei quattro mesi di missione brillanti capacità di comando affrontando situazioni operative anche di particolare ed imprevedibile difficoltà, operando sempre con determinazione, dedizione, elevata professionalità altissimo equilibrio e senso di responsabilità. Ha condotto con efficacia e determinazione il controllo del traffico marittimo in un ambiente infido e potenzialmente molto ostile, pianificando nei minimi dettagli le attività da condurre a bordo dei mercantili in transito nell’area. La sua figura di comandante è risultata un sicuro punto fermo per l’equipaggio dell’unità navale e ha costituito un esempio da imitare. Ha contribuito a rafforzare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Oceano Indiano, febbraio 2002 – giugno 2002
D.P.R. 28 maggio 2003
COLAGRANDE Aurelio
Colonnello (AM)
Ufficiale superiore pilota, Comandante di Gruppo, guidava complesse formazioni di velivoli, impegnate in missioni di bombardamento nell’ambito dell’operazione NATO “Allied Force”. A bordo del suo caccia AMX, velivolo per la prima volta impiegato in operazioni, conduceva con estrema tenacia le missioni assegnate, guidando i suoi gregari con lucida determinazione e grande ardimento, portando a conclusione numerose missioni di attacco, in presenza di costante minaccia contraerea ed effettivo fuoco di contrasto nemico. Con il suo agire ha infuso coraggio e determinazione ai suoi piloti, contribuendo così efficacemente al buon esito delle operazioni in teatro. Esemplare figura di eccezionale comandante di gruppo e di formazioni in volo, nonché di capace e coraggioso pilota.
Cieli del Kosovo, 15 aprile 1999 – 2 giugno 1999
D.P.R. 28 maggio 2003
SAMPAOLI Sandro
Colonnello (AM)
Ufficiale superiore navigatore, membro di equipaggio di velivolo Tornado, partecipava ad un elevato numero di missioni belliche, volte alla soppressione delle difese contraeree nemiche, nell’ambito dell’operazione NATO “Allied Force”. In presenza di costante minaccia contraerea ed effettivo fuoco di contrasto nemico, dopo aver assistito il suo pilota nel comando delle formazioni in volo, assumeva, come previsto dai suo compiti, il controllo tattico delle missioni nella delicatissima fase di attacco finale e dirigeva l’azione congiunta dei sistemi d’arma con estrema perizia ed efficacia.
Veterano di missioni svolte in precedenti operazioni, offriva un costante e valido esempio di abnegazione, determinazione, coraggio e valore, contribuendo efficacemente con il suo agire alla sicurezza delle numerose formazioni impegnate in teatro e al felice compimento delle missioni senza alcuna perdita.
Cieli del Kosovo, 28 marzo 1999 – 9 giugno 1999
D.P.R. 28 maggio 2003
PIACENTINI Fulvio
Colonnello (CC)
Comandante del Contingente Italiano e Vice Comandante della missione “Temporary International Presence in Hebron (TIPH II) operante in Cisgiordania, con spiccata professionalità, elevato senso del dovere e non comuni capacità organizzative, si impegnava, con coraggio e senza risparmio di energie, per il conseguimento della pace in territori caratterizzati da elevato rischio per la protratta e cruenta conflittualità. L’impegno profuso, con grande perizia e responsabilità, consentiva di realizzare l’efficace coordinamento delle attività della missione con le autorità palestinesi ed israeliane, contribuendo al pieno successo dell’operazione militare che riscuoteva l’unanime plauso degli organismi di sicurezza esteri, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Hebron (Cisgiordania), 20 luglio 2001 – 20 luglio 2002
D.P.R. 28 maggio 2003
GALBIATI Alan Petrus
Capo 2^ Classe (MM)
Capo squadra Incursore imbarcato su nave Garibaldi durante l’operazione “Enduring Freedom” nel periodo 18 novembre 2001 – 18 marzo 2002, si distingueva particolarmente durante l’attività di boarding nel mare Arabico settentrionale, conducendo in un ambiente potenzialmente molto ostile gli uomini a lui assegnati con perizia, sicurezza e decisione, costituendo punto di riferimento ed esempio da seguire.
Nell’ambito di attività congiunta con reparti similari USA, rappresentava egregiamente il raggruppamento subacqueo ed incursori e la Marina Militare tutta, guadagnandosi rispetto, stima e ammirazione.
Afghanistan, novembre 2001 – marzo 2002
D.P.R. 28 maggio 2003
VERI Rinaldo
Contrammiraglio (MM)
Comandante del Gruppo Navale della Forza Marittima Europea e della Task Force 150 nell’operazione Enduring Freedom, ha dato prova di eminenti qualità professionali e di leadership, elevata perizia, senso di responsabilità e valore.
Ha portato a termine le difficili missioni assegnate alla sua Forza nell’ambito della guerra globale al terrorismo con risultati operativi notevoli, grazie ad un approccio innovativo e deciso per ciascun compito affidatogli.
I risultati conseguiti con la brillante azione di comando hanno conferito elevata visibilità e prestigio al ruolo della nazione, della Marina Militare e delle altre marine che esprimono l’Euromarfor.
Oceano Indiano, 19 gennaio – 7 giugno 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
MAULONI Valter
Generale di Brigata Aerea (AM)
Ufficiale Generale Comandante la 46^ Brigata Aerea di Pisa, Reparto costantemente impegnato nelle operazioni di supporto alla task force ”Nibbio” operante nel teatro afghano, guidava con professionalità ed elevate capacità organizzative la pianificazione diretta delle missioni di trasporto aereo svolte sugli aeroporti di Khwost e Bagram, situati in territorio ostile e soggetti a minaccia.
In fase di esecuzione partecipava in prima persona, con lucida determinazione, a diverse missioni operative in qualità di comandante di velivolo, operando con perizia e alto senso del dovere e offrendo un encomiabile esempio che infondeva, negli equipaggi impegnati, coraggio e spirito di emulazione.
Il suo operato contribuiva notevolmente alla buona riuscita della delicata operazione di rientro del contingente dell’Esercito, ottenendo il plauso delle autorità nazionali ed internazionali e dando, così, lustro e prestigio alla Forza Armata e alla Nazione.
Cieli dell’Afghanistan, 18 agosto – 15 settembre 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
ROMANO Giorgio
Colonnello (AM)
Ufficiale superiore pilota, Comandante il 13° Gruppo Cacciabombardieri, guidava con lucidità e determinazione il Reparto impegnato nell’operazione NATO “Allied Force”, caratterizzata da missioni di bombardamento di obiettivi militari, in un teatro con elevata ed attiva minaccia contraerea.
Partecipava in prima persona a numerose missioni belliche in qualità di capo-formazione, in ogni condizione di tempo e luce, guidando sempre i suoi gregari con coraggio e altissima perizia aviatoria, offrendo un chiaro ed efficace esempio.
Esemplare figura di comandante di Gruppo e valido pilota, forniva un contributo determinante per il successo delle missioni assegnate, dando, in tal modo, lustro e prestigio all’Aeronautica Militare e alla Nazione.
Cieli del Kosovo, 3 maggio – 10 giugno 1999
D.P.R. 26 maggio 2004
BIANCHI Leonardo
Capitano di Fregata (MM)
Comandante di Nave Euro nell’operazione Enduring Freedom contro il terrorismo internazionale, ha affrontato con spirito innovativo situazioni operative difficili e rischiose per il controllo del traffico marittimo in ambiente infido e potenzialmente ostile, dimostrando perizia e valore non comune.
Comandante di alto prestigio, riferimento sicuro ed esempio trainante di dedizione, capacità ed impegno per il suo equipaggio.
Oceano Indiano, 18 luglio – 12 ottobre 2002
D.P.R. 26 maggio 2004
DE CAROLIS Aurelio
Capitano di Fregata (MM)
Ufficiale di Stato Maggiore, impegnato in più periodi in Mar Arabico e Corno d’Africa, quale Capo Ufficio Operazioni del Comando Complesso Imbarcato, è stato successivamente comandante di Nave Espero nell’operazione Enduring Freedom contro il terrorismo internazionale, affrontando con decisione, perizia e valore situazioni operative difficili e rischiose per il controllo del traffico marittimo in ambiente infido e potenzialmente ostile.
Comandante di alto prestigio, riferimento sicuro ed esempio trainante di capacità, dedizione ed impegno per il suo equipaggio.
Oceano Indiano, 16 ottobre 2003 – 15 febbraio 2004
D.P.R. 26 maggio 2004
GOMMA Giorgio
Capitano di Fregata (MM)
Comandante di Nave Maestrale nell’operazione Enduring Freedom contro il terrorismo internazionale, ha evidenziato decisione, perizia e valore nell’affrontare situazioni operative difficili e rischiose per il controllo del traffico marittimo in ambiente infido e potenzialmente ostile.Comandante di alto prestigio, riferimento sicuro ed esempio trainante di dedizione, capacità ed impegno per il suo equipaggio.
Oceano Indiano, 25 febbraio – 17 giugno 2002
D.P.R. 26 maggio 2004
FRASSINETTO Antonio
Maggiore (CC)
Ufficiale superiore dell’Arma dei Carabinieri, evidenziava significative capacità quale Capo della Polizia Militare italiana nell’operazione “Enduring Freedom” in Afghanistan. In un contesto ambientale caratterizzato da vuoto istituzionale ed altissimo rischio, operava con slancio ed intima convinzione per favorire il graduale ritorno a normali condizioni di vita della popolazione, nei cui confronti assumeva un atteggiamento sempre improntato ad estrema umanità, fermezza ed equilibrio. L’impegno profuso, lo spirito di abnegazione, la grande perizia e la professionalità, costantemente testimoniati contribuivano in modo decisivo al perseguimento degli scopi della missione, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Afghanistan, 19 febbraio – 26 giugno 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
MACERA MASCITELLI Giorgio
Maresciallo Ordinario (CC)
Comandante di Squadra Carabinieri di Polizia Militare, nell’ambito della missione “Enduring Freedom” in Afghanistan, impegnava ogni personale risorsa nell’assolvimento del compito assegnato, in un contesto ambientale caratterizzato da vuoto istituzionale ed elevatissimo rischio, proveniente da sommerse sacche di ostilità. Lo spirito di abnegazione, il consapevole sprezzo del pericolo e la straordinaria professionalità, costantemente testimoniati contribuivano in maniera decisiva al perseguimento degli scopi della rischiosa missione, esaltando il prestigio dell’Italia, delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.
Afghanistan, 13 marzo – 28 maggio 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
ZOLLO Filippo
Maresciallo Ordinario (CC)
Comandante di Squadra Carabinieri di Polizia Militare, nell’ambito della missione “Enduring Freedom” in Afghanistan, impegnava ogni personale risorsa nell’assolvimento del compito assegnato, in un contesto ambientale caratterizzato da vuoto istituzionale ed elevatissimo rischio, proveniente da sommerse sacche di ostilità. Lo spirito di abnegazione, il consapevole sprezzo del pericolo e la straordinaria professionalità, costantemente testimoniati contribuivano in maniera decisiva al perseguimento degli scopi della rischiosa missione, esaltando il prestigio dell’Italia, delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.
Afghanistan, 26 febbraio – 10 giugno 2003
D.P.R. 26 maggio 2004
ALEXITCH Vladimiro
Generale di Divisione (EI)
Comandante del Contingente Nazionale in Iraq nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, operava con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, imponendosi con l’esempio su tutti i dipendenti e infondendo in loro fiducia e sicurezza con ferma e coerente azione di comando.
Bassora (Iraq), 18 luglio 2004 – 20 dicembre 2004
D.P.R. 30 maggio 2005
SPAGNUOLO Francesco Paolo
Generale di Divisione (EI)
Comandante del Contingente Nazionale in Iraq nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, operava con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, imponendosi con l’esempio su tutti i dipendenti ed infondendo in loro fiducia e sicurezza con ferma e coerente azione di comando.
Bassora (Iraq), 11 marzo 2004 –17 luglio 2004
D.P.R. 30 maggio 2005
DALZINI Corrado
Generale di Brigata (EI)
Comandante della “Joint Task Force Iraq”, impegnata nell’operazione “Antica Babilonia”, operava con altissima professionalità, con consapevole coraggio ed elevatissima capacità organizzativa, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione ed infondendo in essi fiducia e sicurezza.
La sua limpida e coerente azione di comando ha consentito il raggiungimento di tutti gli obiettivi assegnati alla missione, decretandone il successo nonostante la crescente situazione di pericolo.
An Nasiriyah (Iraq), 24 maggio 2004 – 05 settembre 2004
D.P.R. 30 maggio 2005
SAMBO Pier Luigi
Contrammiraglio (MM)
Ufficiale superiore Comandante del Battaglione San Marco nel Contingente Italiano della Forza Multinazionale di Pace in Libano, per diciotto mesi esercitava l’incarico in situazioni operative di particolare difficoltà, con instancabile dedizione ed elevate capacità militari.
Sicuro riferimento ed esempio trainante per tutto il personale del Battaglione, dimostrava in ogni circostanza equilibrio, sicurezza, grande carisma, coraggio e rara perizia, accrescendo il prestigio del reparto e della Forza Armata nel contesto multinazionale.
Libano, 26 settembre 1982 – 19 febbraio 1984.
D.P.R. 30 maggio 2005
LOMBARDI Aristide
Brigadier Generale (AM)
Medical Advisor del Comandante del Contingente nazionale e coordinatore delle attività sanitarie nella missione Antica Babilonia riusciva, grazie alla sua elevata capacità di comando ed organizzativa, ad allestire in poco tempo le indispensabili strutture sanitarie, conferendo ad esse uno spiccato livello di operatività e funzionalità.
Iraq, 27 giugno 2003 – 30 agosto 2003.
D.P.R. 30 maggio 2005
BERTO Claudio Stefano
Colonnello (EI)
Comandante della Task Force “Nibbio 1”, impegnata in Afghanistan nel contesto dell’operazione “Enduring Freedoom” operava con tenacia, volontà, elevatissima professionalità, fervido impegno e non comune spirito di sacrificio.
Ufficiale carismatico e generoso, dirigeva tutte le attività con determinazione, professionalità e rara competenza, conseguendo risultati di spiccata valenza operativa riconosciuti in ambito sia nazionale sia internazionale.
Khost (Afghanistan), 13 febbraio 2003 – 15 giugno 2003
D.P.R. 30 maggio 2005
D’APUZZO Federico Giovanni Michele
Colonnello (EI)
Comandante della Task Force “Nibbio 2”, impegnata in Afghanistan nel contesto dell’operazione “Enduring Freedoom” operava con tenacia, volontà, elevatissima professionalità, fervido impegno e non comune spirito di sacrificio.
Ufficiale carismatico e generoso, dirigeva tutte le attività con determinazione, professionalità e rara competenza, conseguendo risultati di spiccata valenza operativa riconosciuti in ambito sia nazionale sia internazionale.
Khost (Afghanistan), 16 giugno 2003 – 15 settembre 2003
D.P.R. 30 maggio 2005
CANARUTTO Silvano
Capitano di Vascello (MM)
Comandante di unità impegnata in prolungata missione nel Mar Arabico nell’ambito dell’operazione multinazionale “Iraq Freedom” ha assolto con rara perizia, coraggio, determinazione e grande equilibrio i compiti derivanti dalle attività di contrasto al terrorismo internazionale nel golfo persico.
Con opera concreta, pragmatica ed efficace, unita ad elevate capacità di mediazione e dialogo, ha saputo creare le migliori condizioni in loco per il pieno successo della complessa missione affidata all’unità.
Mar Arabico, 24 giugno 2003 – 6 ottobre 2003
D.P.R. 30 maggio 2005
CONFESSORE Claudio
Capitano di Vascello (MM)
Ufficiale Comandante del Battaglione e del Reggimento San Marco e Capo di Stato Maggiore della Forza da Sbarco della Marina Militare, impiegato in numerose operazioni “fuori area” (“Alba” – “evacuazione connazionali Durazzo” – “Joint Guardian” – “Alba 2” – “Antica Babilonia”) dimostrava costantemente coraggio, determinazione ed elevatissima capacità organizzativa.
Comandante di grande carisma ed esempio trainante per il personale della Forza da Sbarco, si distingueva per senso di responsabilità e perizia nella condotta delle operazioni militari, sia nelle situazioni di maggior rischio e pericolo che in tutte le attività umanitarie e politico-militari connesse con le missioni affidategli, dando lustro e prestigio al suo reparto ed alla Forza Armata.
Balcani – Iraq, 1996 – 2003
D.P.R. 30 maggio 2005
COMITINI Sebastiano
Colonnello (CC)
Ufficiale superiore dell’Arma dei Carabinieri, evidenziava eccezionali doti quale Comandante del distaccamento paracadutisti nell’ambito dell’operazione “Ibis 2”.
Operava con instancabile slancio, grande perizia e responsabilità realizzando una efficace cornice di sicurezza, in settori particolarmente pericolosi, esponendosi a rischi personali nel corso dell’assolvimento dei delicati compiti affidatigli.
Somalia, ottobre 1993 – gennaio 1994
D.P.R. 30 maggio 2005
NARDONE Paolo
Colonnello (CC)
Ufficiale superiore dell’Arma dei Carabinieri, evidenziava eccezionali doti quale Comandante del Reggimento Multinational Specialized Unit in Iraq.
Operava con instancabile slancio, intima convinzione, grande perizia e responsabilità, realizzando con straordinaria efficacia il necessario coordinamento tra le molteplici attività della missione.
An Nasiriyah (Iraq), 18 novembre 2004 – 7 marzo 2005
D.P.R. 30 maggio 2005
VIANINI Bruno
Capitano di Fregata (MM)
Ufficiale incursore di Marina, Capo Cellula presso il Comando della Task Force Nibbio nell’operazione “Enduring Freedom” in Khost (Afghanistan) partecipava ripetutamente ad operazioni e ricognizioni speciali su tutta l’area giurisdizionale del Contingente distinguendosi per professionalità, senso di responsabilità, perizia, coraggio ed abnegazione, dando lustro al corpo di appartenenza ed a tutto il Contingente italiano.
Afghanistan, 19 febbraio 2003 – 12 giugno 2003
D.P.R. 30 maggio 2005
MACCARONI Marco
Tenente di Vascello (MM)
Comandante di Compagnia Fucilieri della Forza da Sbarco nella Joint Task Force “Dimonios” dell’operazione Antica Babilonia, si prodigava con successo nella condotta delle operazioni militari, nonché in tutte le attività umanitarie connesse alla missione.
Portava a termine con rara perizia tutti i compiti affidatigli, fronteggiando anche situazioni di alto rischio con sprezzo del pericolo e grande coraggio.
Esempio trainante per il suo personale, contribuiva ad accrescere il prestigio del Reparto e della Forza Armata nel contesto multinazionale.
Iraq, 19 ottobre 2003 – 19 febbraio 2004
D.P.R. 30 maggio 2005
SCIRUICCHIO Aldo
Tenente di Vascello (MM)
Comandante di Compagnia Fucilieri della Forza da Sbarco nell’operazione “Antica Babilonia”, dava prova di spiccate qualità militari, professionali e di carattere, dimostrando, in ogni circostanza coraggio ed altissimo senso di responsabilità.
Sempre presente in tutte le azioni di maggior rilievo e rischio, guidava i propri uomini con perizia e determinazione, unite a grande equilibrio e buon senso, risultando un prezioso, prestigioso ed affidabile riferimento per i comandi nazionali e stranieri alle dipendenze dei quali ha operato.
Iraq, 26 luglio 2003 – 7 novembre 2003
D.P.R. 30 maggio 2005
SCHIRINZI Adelmo Luigi
Capo di Prima Classe (MM)
Sottufficiale del Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin, impiegato nell’operazione Enduring Freedom quale capo-squadra in unità internazionale per la bonifica di ordigni esplosivi, operava nell’area di Kandahar – in territorio afghano dichiarato ancora potenzialmente “ostile” – con ammirabile impegno e tenacia, evidenziando solerte ed efficace spirito di iniziativa.
In ragione di una brillante opera di interscambio e coordinamento sviluppata nell’ambito del reparto internazionale, conseguiva pieno successo nella rischiosa missione affidatagli e dimostrava in ogni circostanza coraggio coniugato a rara perizia ed altissimo senso di responsabilità ed abnegazione.
Afghanistan, 30 gennaio 2002 – 25 febbraio 2002
D.P.R. 30 maggio 2005
ZAPPATA Luciano
Ammiraglio di Squadra (MM)
Comandante della Seconda Divisione Navale impegnata nell’operazione Dinak/Allied Force operava nell’ambito di una coalizione internazionale, evidenziando eccezionali capacità professionali, in condizioni operative particolarmente delicate ed impegnative, in acque insidiose.
In un contesto operativo particolarmente sensibile svolgeva una funzione di comando efficacissima e pienamente rispondente alla delicata situazione. Ammiraglio di indiscusso valore, professionista esemplare che ha dato prova di elevatissime capacità, contribuendo in un difficile contesto operativo ad accrescere il lustro e il prestigio delle Forze Armate e della nazione.
Mare Adriatico, 26 aprile – 20 giugno 1999
D.P.R. 20 ottobre 2006
STEFANINI Enzo
Generale di Divisione (EI)
Comandante della Joint Task Force Iraq impegnata nell’operazione “Antica Babilonia”, assolveva la missione assegnata con straordinaria determinazione e senso del dovere, grande razionalità e concretezza, in un contesto operativo difficile caratterizzato da indeterminatezza della situazione.
Si prodigava con grande spirito di sacrificio in numerose iniziative, evidenziando una eccezionale e lungimirante azione di comando. Ufficiale Generale di indiscusso valore, professionista esemplare che ha dato prova di elevatissime capacità, contribuendo in un difficile contesto operativo ad accrescere il lustro e il prestigio delle Forze Armate e della nazione.
Iraq, 6 settembre – 20 dicembre 2004.
D.P.R. 20 ottobre 2006
BORRINI Giovan Battista
Generale di Brigata (EI)
Comandante della “Joint Task Force Iraq”, impegnata nell’operazione “Antica Babilonia”, si distingueva per indiscusso valore, pregevoli qualità etico – militari ed elevatissima preparazione professionale.
In un contesto operativo difficile, concepiva e portava brillantemente a termine, numerose e delicate missioni operative, evidenziando eccezionali doti di comando e straordinarie qualità morali e di carattere. Ufficiale Generale di indiscusso valore, professionista esemplare che ha dato prova di elevatissime capacità, contribuendo in un difficile contesto operativo ad accrescere il lustro e il prestigio delle Forze Armate e della nazione.
Iraq, 21 dicembre 2004 – 20 aprile 2005
D.P.R. 20 ottobre 2006
MARCHIO’ Riccardo
Generale di Brigata (EI)
Rappresentante Militare della Autorità Nazionale e Comandante del Contingente Italiano in Afghanistan, assolveva l’impegnativo incarico con straordinaria determinazione e senso del dovere.
In un contesto operativo difficile, concepiva e portava brillantemente a termine numerose e delicate missioni operative, evidenziando eccezionali doti di comando e straordinarie qualità morali e di carattere. Ufficiale Generale di indiscusso valore, professionista esemplare che ha dato prova di elevatissime capacità, contribuendo in un difficile contesto operativo ad accrescere il lustro e il prestigio delle Forze Armate e della nazione.
Kabul (Afghanistan) maggio – settembre 2002
D.P.R. 20 ottobre 2006
CAPUTO Settimo
Generale di Brigata Aerea (AM)
Comandante del 32° Stormo di Amendola, assolveva le funzioni di Responsabile dell’Unità Nazionale operativa AM-X, durante l’intervento della NATO in Kosovo, dimostrando eccezionale capacità di comando, grande lucidità ed equilibrio.
Conduceva in prima persona molteplici missioni, sotto pesante minaccia del fuoco della contraerea nemica, guidando costantemente i suoi gregari con perizia e determinazione. Ufficiale di indiscusso valore, professionista esemplare che ha dato prova di elevatissime capacità, contribuendo in un difficile contesto operativo ad accrescere il lustro e il prestigio delle Forze Armate e della nazione.
Cieli del Kosovo 24 marzo – 10 giugno 1999
D.P.R. 20 ottobre 2006
TUZZOLINO Marco
Tenente Colonnello (EI)
Comandante del Contingente Nazionale denominato Task Force “Leone” nell’ambito dell’operazione “Nilo” in Sudan, assolveva l’impegnativo compito con altissima professionalità, senso di responsabilità e valore.
In occasione di ricorrenti disordini sociali nell’area, svolgeva azione di comando efficacissima e lineare garantendo le condizioni di sicurezza e funzionalità per le strutture ONU colà operanti. Ufficiale Superiore di indiscusso valore, professionista esemplare che ha dato prova di elevatissime capacità, contribuendo in un difficile contesto operativo ad accrescere il lustro e il prestigio delle Forze Armate e della nazione.
Khartoum (Sudan) 18 giugno – 12 dicembre 2005
D.P.R. 20 ottobre 2006
PISTOLESE Pietro
Generale di Corpo d’Armata (CC)
Ufficiale Generale più volte impiegato nel teatro Medio-Orientale, operava con straordinaria professionalità ed eccezionale senso del dovere nell’ambito delle missioni Temporary International Presence UNO e DUE (TIPH I – TIPH II) in Hebron e quale capo missione EU – Border Assistance in Rafah (Palestina), contribuendo in maniera determinante al ripristino dell’ordine e della pace in territori segnati da decenni di conflittualità. I brillanti risultati conseguiti hanno suscitato unanime plauso e consenso da parte dei rappresentanti degli organismi internazionali presenti, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate nel mondo.
Hebron (Cisgiordania), dicembre 1995 – gennaio 1996
gennaio 1997 – agosto 1997
Rafah (Palestina), novembre 2005 – febbraio 2007
D.P.R. 8 giugno 2007
GRAZIANO Claudio
Generale di Divisione (EI)
Comandante del Contingente Nazionale a Kabul e della Brigata Multinazionale Kabul, impegnato nell’ambito della “International Security and Assistance Force” in Afghanistan, operava con elevatissima professionalità, incondizionato impegno ed altissimo senso del dovere in un difficile contesto ambientale ed operativo.
La sua limpida ed efficace azione di comando ed i risultati di altissima valenza operativa conseguiti permettevano di raggiungere completamente i molteplici e delicati compiti affidati alla grande unità alle sue dipendenze.
Ufficiale Generale che, grazie al suo encomiabile operato ed ai brillanti risultati conseguiti, ha meritato il plauso della comunità internazionale, assicurando grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
Kabul (Afghanistan), 20 luglio 2005 – 6 febbraio 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
COSTANTINO Pietro
Generale di Brigata (EI)
Comandante del Contingente Nazionale e della Joint Task Force, impegnato nell’operazione “Antica Babilonia” in Iraq, operava con elevatissima professionalità, incondizionato impegno ed efficace concretezza in una situazione ambientale ed operativa caratterizzata da elevato rischio.
Grazie ai risultati conseguiti e alla spiccata professionalità dimostrata nelle attività di contrasto al terrorismo e nell’azione di supporto agli aiuti umanitari, riscuoteva il pieno consenso e considerazione da parte della autorità e dei rappresentanti civili e religiosi della popolazione locale.
Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
An Nasiriyah (Iraq), 21 aprile – 6 settembre 2005
D.P.R. 8 giugno 2007
ERRICO Danilo
Generale di Brigata (EI)
Comandante del Contingente Nazionale in Herat e Comandante Regionale Ovest, operava con instancabile tenacia, ferrea determinazione ed eccezionale chiarezza di obiettivi e di metodo, in un contesto contrassegnato da grandi difficoltà ambientali e operative. Grazie alla sua capacità di comando, alla spiccata iniziativa e alla elevata competenza professionale, riscuoteva pieno consenso e considerazione da parte delle autorità e dei rappresentanti civili e religiosi della popolazione locale.
Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate».
Herat (Afghanistan), 11 febbraio – 15 ottobre 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
SANTANGELO Giuseppe
Generale di Brigata (EI)
Primo Comandante del Contingente Nazionale in Herat e “Coordinatore dell’Area Regionale Ovest dell’Afghanistan” nell’ambito della International Security and Assistance Force, operava con indiscussa professionalità ed elevatissima capacità organizzativa in un contesto caratterizzato da difficile situazione socio-politica e da forti tensioni etnico-tribali.
I brillanti risultati conseguiti e l’efficacia del suo operato venivano unanimemente riconosciuti dalle autorità e dai rappresentanti civili e religiosi della popolazione locale.
Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
Herat (Afghanistan), 27 aprile – 22 agosto 2005
D.P.R. 8 giugno 2007
DE PASCALE Carmine
Generale di Brigata (EI)
Comandante della “Joint Task Force”, impegnato nell’operazione “Antica Babilonia” in Iraq, guidava le Unità dipendenti con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, assolvendo brillantemente, tra l’altro, le complesse e delicate attività connesse al disimpegno del Contingente Nazionale dalla provincia di Dhi Qar. Grazie ai risultati di spiccata valenza conseguiti riceveva unanimi riconoscimenti nel contesto multinazionale.
Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
An Nasiriyah (IRAQ), 15 giugno – 02 dicembre 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
RANUCCI Roberto
Generale di Brigata (EI)
Comandante del Contingente Nazionale e della Joint Task Force, impegnato nell’operazione “Antica Babilonia” in Iraq, operava con elevatissima professionalità, incondizionato impegno ed efficace concretezza in una situazione ambientale ed operativa caratterizzata da elevato rischio.
Grazie ai risultati conseguiti e alla spiccata professionalità dimostrata nelle attività di contrasto al terrorismo e nell’azione di supporto agli aiuti umanitari, riscuoteva il pieno consenso e considerazione da parte della autorità e dei rappresentanti civili e religiosi della popolazione locale.
Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
An Nasiriyah (Iraq), 7 settembre 2005 – 25 gennaio 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
TRUGLIO Giovanni
Colonnello (CC)
Ufficiale Superiore impiegato in molteplici teatri operativi, evidenziava eccezionali qualità di Comandante, offrendo un contributo professionale di elevato contenuto.
Con la sua azione incisiva e determinata, caratterizzata da encomiabile coraggio, tenace abnegazione e straordinaria perizia, suscitava l’unanime plauso ed il consenso degli organismi internazionali e locali con i quali ha operato, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate nel mondo.
Mogadiscio (Somalia), Durazzo (Albania), Sarajevo (Bosnia), Tallil (Iraq), marzo 1993- febbraio 2007
D.P.R. 8 giugno 2007
STINGO Vittorio
Capitano (CC)
Ufficiale impiegato in molteplici teatri operativi, evidenziava eccezionali capacità organizzative e di comando, offrendo un contributo di elevatissimo contenuto professionale per il perseguimento degli obiettivi prefissati. Si distingueva in missioni condotte in zone altamente ostili, conseguendo brillanti risultati che suscitavano l’unanime plauso ed il consenso degli organismi internazionali e locali con i quali ha operato, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate nel mondo.
Sarajevo (BOSNIA), Pec (KOSOVO), Kabul e Kwost (AFGHANISTAN), Tallil (IRAQ), aprile 2000 – luglio 2006
D.P.R. 8 giugno 2007
MACOR Fausto
Generale di Divisione (EI)
Comandante della Regione Ovest e del Contingente Nazionale in Herat, nell’ambito dell’operazione “International Security Assistance Force” in Afghanistan, guidava con valore, perizia ed altissimo senso di responsabilità le unità poste alle sue dipendenze, in un contesto caratterizzato da rischi e condizioni operative estremamente difficili. Grazie alla sua incisiva, determinata e lungimirante azione di comando, improntata all’equilibrio anche nelle circostanze più critiche, coglieva gli aspetti fondamentali della complessa e rischiosa realtà locale, in cui forte e minacciosa era la presenza di elementi ostili.
La sua elevatissima professionalità e la spiccata leadership hanno contribuito significativamente ad elevare l’immagine ed il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in un teatro operativo ad alta visibilità internazionale.
Herat (Afghanistan), luglio 2007 – marzo 2008
D.P.R. 3 ottobre 2008
FOLTZER Emilio
Contrammiraglio (MM)
Comandante del Gruppo Navale Italiano e della “Task Force 152” nell’ambito dell’operazione “Enduring Freedom” nel Golfo Persico, nonché della “Task Force 620” nell’ambito dell’operazione “Mimosa” nelle acque del Libano, evidenziava sempre grandissima determinazione, altissima professionalità, eccezionale equilibrio ed umanità. Grazie alle acute capacità di giudizio, alle brillanti doti di pianificazione e di organizzazione, conseguiva significativi e rilevanti risultati, operando nel contesto di articolati assetti internazionali.
Ammiraglio di elevatissimo spessore professionale ed umano, ha rappresentato brillantemente il Paese accrescendo il prestigio delle Forze Armate e l’immagine dell’Italia in ambito internazionale.
Libano, 19 luglio 2006 – 2 agosto 2006
Operazione Enduring Freedom, 24 settembre 2006 – 3 dicembre 2006
D.P.R. 3 ottobre 2008
de FONZO Alfredo Massimo
Colonnello (EI)
Comandante del Contingente Nazionale a Kabul nell’ambito dell’operazione “International Security Assistance Force” in Afghanistan, gestiva con perizia ed altissimo senso di responsabilità complesse e delicate attività operative in un contesto caratterizzato da difficili condizioni operative ed elevato rischio.
Grazie a brillanti iniziative nel settore della cooperazione civile-militare ed alla attività posta in essere per il controllo del territorio, riusciva a realizzare proficui rapporti di stima e collaborazione con le autorità e la popolazione di aree particolarmente delicate, contribuendo in maniera determinante al processo di stabilizzazione.
Ufficiale superiore che, con coraggio, spiccata iniziativa ed altissima professionalità, ha operato efficacemente per il conseguimento degli obiettivi della missione, elevando il prestigio ed il lustro della nazione e delle sue Forze Armate nel contesto internazionale.
Kabul (Afghanistan), agosto 2007 – gennaio 2008
D.P.R. 3 ottobre 2008
D’ANGELO Claudio
Colonnello (CC)
«Ufficiale superiore più volte impiegato nel teatro Medio-Orientale, operava con straordinaria professionalità ed eccezionale senso del dovere nell’ambito della missione “Antica Babilonia” in Iraq.
In particolare, la sua opera si rivelava risolutiva in occasione di ripetuti scontri con pericolosi miliziani armati durante i quali evidenziava valore, perizia ed altissimo senso di responsabilità.
Grazie alla sua azione di comando, al profondo spirito di abnegazione ed alla straordinaria determinazione, contribuiva significativamente al perseguimento degli obiettivi dell’operazione, riscuotendo l’unanime plauso anche delle componenti non nazionali cooperanti ed elevando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale».
An Nasiriyah (Iraq), 2004 –2005.
D.P.R. 3 ottobre 2008
LOPS Vincenzo
Generale di Corpo d’Armata (EI)
Primo comandante della “Joint Task Force Iraq” impegnata nell’operazione “Antica Babilonia”, operava con altissima professionalità, consapevole coraggio, ed elevatissima capacità organizzativa, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione e infondendo in essi fiducia e sicurezza. In particolare, si prodigava esponendosi anche personalmente nonostante la conclamata situazione di pericolo, per consentire, in tempi ristrettissimi, il raggiungimento della piena operatività della Forza, contribuendo al ripristino delle normali condizioni di vita e a riportare serenità nella popolazione residente nell’area assegnata al contingente nazionale.
La sua limpida e coerente azione di comando, sempre aderente alle direttive ricevute, ha consentito di porre le premesse per il pieno conseguimento nel tempo di tutti gli obiettivi assegnati alla missione nazionale nel complesso Teatro iracheno rafforzando, in un contesto particolarmente difficile, il prestigio dell’intera nazione e delle sue Forze Armate.
An Nasiriyah (Iraq) 20 giugno – 7 ottobre 2003
D.P.R. 24 luglio 2009
FANTINATI Manuel
Sottotenente di Vascello (MM)
Comandante di Distaccamento Operativo di Forze Speciali Multinazionali impegnato in Afghanistan, confermava elevate doti di equilibrio, serenità e competenza professionale nel corso di episodi di elevato impegno operativo.
In particolare incaricato di operare in un’area remota della provincia di Shindand conduceva e portava a termine una missione elitrasportata in una delle zone più rischiose dell’area di responsabilità del contingente italiano, conseguendo risultati di assoluto rilievo che portavano al sequestro di ingenti quantità di materiale bellico e alla consegna alla giustizia afghana di elementi ostili.
Pregevole figura di Ufficiale di elevatissimo spessore professionale di elette qualità umane e virtù militari che con il suo comportamento ha riscosso unanime apprezzamento, contribuendo ad accrescere l’onore della Marina Militare ed il prestigio delle Forze Armate italiane nel contesto della missione internazionale di ISAF in Afghanistan.
Shindand (Afghanistan), 25 gennaio – 5 giugno 2008
D.P.R. 24 luglio 2009
RAME Gabriele
Tenente (AM)
Ufficiale dei Fucilieri dell’Aria impiegato in Afghanistan con l’incarico di Vice Comandante di Compagnia per la sicurezza della base avanzata di Herat, dava costante prova di non comune capacità professionale, eccezionale senso del dovere e di coraggio, in un ambiente caratterizzato dalla presenza di forze ostili particolarmente violente. Nel corso di un pattugliamento condotto nei pressi del centro abitato di Taryak l’unità al suo comando veniva attaccata e il mezzo sul quale si trovava veniva coinvolto nell’esplosione di un ordigno. Malgrado le ferite riportate riusciva a mantenere il comando della propria unità guidando la reazione all’attacco subito e coordinando i soccorsi ai propri feriti.
Magnifica figura di Ufficiale che con il suo coraggio, altissimo senso di responsabilità e capacità professionali ha significativamente contribuito ad accrescere l’onore dell’Aeronautica Militare, il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate nel contesto internazionale della missione ISAF in Afghanistan.
Herat, 9 luglio 2008
D.P.R. 24 luglio 2009
SCOLARI Massimo
Luogotenente (CC)
Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, impiegato fin dal 1998 in quasi tutti i Teatri operativi che hanno visto la presenza delle Forze Armate italiane, dava ripetuta testimonianza delle proprie elevate qualità personali e professionali in contesti ambientali caratterizzati da elevatissimo rischio.
In particolare nel corso dello schieramento della propria unità di Forze Speciali in Afghanistan partecipava ad una operazione elitrasportata nella provincia di Shindand, una delle zone più rischiose dell’area di responsabilità del contingente italiano, contribuendo al conseguimento di risultati di assoluto rilievo che portavano al sequestro di ingenti quantità di materiale bellico e alla consegna alla giustizia afghana di elementi ostili.
Pregevole figura di Sottufficiale di elevatissimo spessore professionale di elette qualità umane e virtù militari che con il suo comportamento ha riscosso unanime apprezzamento, contribuendo ad accrescere l’onore dell’arma dei Carabinieri ed il prestigio delle Forze Armate italiane nel contesto della missione internazionale ISAF in Afghanistan.
Bosnia, Iraq e Afghanistan, 1° agosto 1998 – 3 settembre 2008
D.P.R. 24 luglio 2009
LUNETTA Davide
Sergente (EI)
Comandante di Squadra di Plotone Ranger, impegnato nel distretto di Surobi in Afghanistan, confermava le sue doti personali di elevata professionalità e di costante dedizione al servizio nel corso di episodi di particolare impegno operativo in un’area caratterizzata da elevato rischio per la presenza di elementi ostili.
In particolare tali qualità ed il suo valore personale venivano evidenziati nel corso di scontri a fuoco che l’unità al suo comando sosteneva nei pressi dell’abitato di Qalleh-Ye Kallam consentendo il recupero di un militare ferito e nella valle di Uzbeen dove sventava il tentativo di aggiramento della propria posizione da parte di elementi avversari, costringendoli alla fuga, con un efficace impiego delle armi in dotazione e favorendo l’immediato intervento medico a favore dei feriti della propria unità.
Fulgido esempio di Sottufficiale in possesso di eccezionali virtù militari e morali, che con il suo comportamento ha contribuito ad accrescere l’immagine dell’Esercito ed il prestigio delle Forze Armate italiane nel contesto internazionale della missione ISAF in Afghanistan.
Surobi (Afghanistan), 13 febbraio – 22 marzo 2008
D.P.R. 24 luglio 2009
CASTELLANO Rosario
Generale di Brigata (EI)
Comandante della Regione Ovest e del Contingente Multinazionale in Herat, nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan, operava con valore e perizia in situazioni di altissimo rischio e in condizioni ambientali estremamente difficili, durante una fase della missione caratterizzata da crescente pericolo e da marcata instabilità politica interna. Con la propria limpida e coerente azione di comando individuava sempre, anche nelle circostanze più critiche, soluzioni pertinenti e di straordinaria efficacia, riuscendo a mantenere con successo il controllo della situazione in tutta la sua vastissima area di responsabilità, nonostante l’esiguità delle forze disponibili e i continui attacchi talebani.
Di non comune carisma ed elevatissimo spessore umano, ha rappresentato brillantemente l’Italia, accrescendo il prestigio delle sue Forze Armate e l’immagine dell’Esercito in ambito internazionale.
Herat (Afghanistan), aprile – ottobre 2009
D.P.R. 2 agosto 2010
GUMIERO Giovanni
Contrammiraglio (MM)
Ufficiale Ammiraglio in possesso di qualità etico-militari e tecnico-professionali di primissimo ordine, ha assolto con grande efficienza l’incarico di Comandante dello Standing NATO Maritime Group 2 per l’operazione “Allied Provider e Active Endeavour” conseguendo risultati di prestigioso rilievo in un contesto operativo internazionale estremamente sensibile, in cui – per la prima volta – una forza NATO ha operato in contrasto alla pirateria ed a protezione del traffico di aiuti umanitari nel Mar Rosso.
Sotto il suo comando autorevole e lungimirante, le numerose unità navali italiane e straniere impegnate nell’attività di contrasto alla rete del terrorismo internazionale ed alla pirateria, hanno dato prova di forte coesione ed eccezionale efficienza, contribuendo in modo decisivo alla protezione del naviglio mercantile dagli attacchi dei pirati al largo delle coste somale, ed assicurando una costante sorveglianza delle aree di interesse.
Con i brillanti risultati ottenuti l’Ammiraglio Gumiero ha rappresentato in modo impeccabile l’Italia all’estero ed ha contribuito ad accrescere in maniera significativa il lustro delle Forze Armate e della Marina Militare italiana nel mondo.
Mar Rosso, 4 luglio 2008 – 18 giugno 2009
D.P.R. 2 agosto 2010
CORMIO Vitantonio
Generale di Brigata Aerea (AM)
Comandante la 46ª Brigata Aerea, unità costantemente impegnata nelle operazioni di supporto a contingenti nazionali ed internazionali, in territorio ostile e soggetti a costante minaccia, ha messo in evidenza notevoli capacità organizzative e di pianificazione delle missioni di trasporto aereo ed ha partecipato in maniera diretta come capo equipaggio in diverse missioni.
Grazie alla sua brillante azione di comando, caratterizzata da esemplare impegno, perizia e valore, ha contribuito in maniera significativa al buon esito delle operazioni “Leonte” in Libano e “International Security Assistance Force” in Afghanistan.
Il suo efficace e incisivo operato, ha consentito alla brigata aerea di riscuotere incondizionato apprezzamento delle autorità nazionali ed internazionali, dando prestigio e grande lustro all’Italia, alle Forze Armate e all’Aeronautica Militare.
Pisa, 26 ottobre 2006 – 27 maggio 2009
D.P.R. 2 agosto 2010
DE CINTI Mauro
Luogotenente (CC)
Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, impiegato fin dal 1992 in quasi tutti i teatri operativi che hanno visto la partecipazione delle Forze Armate italiane, dava un contributo di elevatissimo livello professionale all’assolvimento dei compiti assegnati. ha partecipato, con molteplici incarichi e in più occasioni, alle missioni in Somalia, Albania, Kosovo, Bosnia, Afghanistan e Iraq, operando in contesti ambientali caratterizzati da elevatissimo rischio. Comandante del distaccamento GIS nell’ambito dell’operazione Antica Babilonia in Iraq, garantiva un eccellente apporto all’attività informativa, eseguendo, con coraggio e valore numerosi interventi ad alto rischio tra i quali la cattura di pericolosi elementi ostili.
Lo spirito di abnegazione, il consapevole sprezzo del pericolo e la straordinaria professionalità, contribuivano ad esaltare il prestigio dell’Italia, delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.
Somalia, Albania, Bosnia, Kosovo, Afghanistan e Iraq, 21 dicembre 1992 – 14 agosto 2005
D.P.R. 2 agosto 2010
MARZULLO Antonino
Luogotenente (CC)
Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, impiegato fin dal 2000 in quasi tutti i teatri operativi che hanno visto la partecipazione delle Forze Armate italiane, dava un contributo di elevatissimo livello professionale all’assolvimento dei compiti assegnati. Ha partecipato, con molteplici incarichi e in più occasioni, alle missioni in Bosnia, Iraq e Afghanistan, operando in contesti ambientali caratterizzati da elevatissimo rischio. Comandante del distaccamento GIS nell’ambito dell’operazione Antica Babilonia in IRAQ, conduceva numerosi servizi di sicurezza ad alto rischio, tra i quali operazioni di ricerca e cattura di elementi ostili nonché attività di contrasto alle frange particolarmente agguerrite che si opponevano al regolare svolgimento delle consultazioni elettorali.
Lo spirito di abnegazione, il consapevole sprezzo del pericolo e la straordinaria professionalità, contribuivano ad esaltare il prestigio dell’Italia, delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.
Bosnia, Kosovo, Afghanistan e Iraq, 8 marzo 2000 – 15 agosto 2008
D.P.R. 2 agosto 2010
SERRA Paolo Domenico
Generale di Divisione (EI)
Comandante della Regione Ovest e del Contingente Nazionale in Herat, nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan, in un contesto operativo caratterizzato da oggettivi rischi e da condizioni ambientali estremamente disagiate, conduceva con valore, abnegazione, perizia e senso di responsabilità le unità dipendenti. Con una incisiva, scrupolosa e lungimirante azione di comando sapeva cogliere gli aspetti prioritari della complessa e rischiosa realtà locale, pervenendo sempre a soluzioni di straordinaria efficacia.
Ufficiale Generale in possesso di non comune autorevolezza ed autentico carisma, ha rappresentato in modo esemplare l’Italia e le sue Forze Armate nello scenario internazionale.
Herat (Afghanistan), ottobre 2008 – aprile 2009
D.P.R. 18 ottobre 2011
BELLACICCO Marcello
Generale di Brigata (EI)
Comandante della Regione Ovest e del Contingente Nazionale in Herat, nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan, in una recrudescente situazione di pericolo, caratterizzata da oggettivi rischi e da condizioni ambientali estremamente disagiate, conduceva con valore, abnegazione, perizia ed alto senso di responsabilità le unità dipendenti, facendone un complesso fortemente coeso e motivato. Con azione cristallina e coerente individuava sempre soluzioni pertinenti e di straordinaria efficacia, per la realizzazione degli obiettivi assegnati.
Militare di elevatissimo spessore umano, ha rappresentato con prestigio la Nazione e le sue Forze Armate in un difficile contesto internazionale.
Herat (Afghanistan), ottobre 2010 – aprile 2011
D.P.R. 18 ottobre 2011
GABELLINI Claudio
Generale di Brigata Aerea (AM)
Comandante di Gruppo, nell’ambito dell’operazione nato “Allied Force” per la liberazione del Kosovo, operava prima dalla base madre e successivamente nell’ambito dell’unità operativa tornado costituita sulla base di Gioia del Colle. Dovendo operare in una situazione assai difficile e delicata, rispondeva con esemplare determinazione, conducendo formazioni di velivoli tornado impegnate in missioni di bombardamento di obiettivi militari, in un teatro connotato da costante, elevata ed attiva minaccia contraerea. Partecipava in prima persona a numerose missioni belliche in presenza di fuoco di contrasto utilizzando, per la prima volta in forza armata, armamento di precisione ad elevata tecnologia in ogni condizione di tempo e di luce.
L’ufficiale Generale ha dato prova costante di consapevole coraggio, ponendosi in ogni frangente quale sicuro punto di riferimento per i suoi equipaggi e contribuendo efficacemente al felice esito di tutte le missioni. Esemplare figura di comandante di gruppo, nonché di capace e coraggioso pilota.
Cieli di Serbia e Kosovo, 13 aprile – 9 giugno 1999
D.P.R. 18 ottobre 2011
GIUSTI Loris Emanuele
Colonnello (AM)
Ufficiale superiore navigatore, membro di equipaggio di velivolo tornado, partecipava a numerose missioni belliche di bombardamento contro obiettivi militari, in un teatro con elevata ed attiva minaccia contraerea nell’ambito dell’ operazione NATO “Allied Force”. In presenza di effettivo fuoco di contrasto, dopo aver assistito il suo pilota nel comando delle formazioni di volo, dirigeva la delicatissima fase di attacco finale impiegando, per la prima volta, armamento di precisione ad elevata tecnologia dimostrando eccezionale perizia e capacità. Veterano di missioni svolte in precedenti operazioni, elaborava procedure e tattiche d’impiego per l’armamento di precisione offrendo un costante e valido esempio di abnegazione, determinazione, coraggio e valore, contribuendo efficacemente con il suo agire al felice compimento delle missioni.
Cieli del Kosovo 13 Aprile – 9 Giugno 1999
D.P.R. 18 ottobre 2011
GALIUTO Antonio
Capitano di Fregata (MM)
Comandante di unità navale impegnata nell’ambito dell’operazione “Atalanta” di contrasto alla pirateria nel Corno d’Africa ed Oceano Indiano, operava con grandissima competenza e pragmatica concretezza contribuendo alla perfetta riuscita della missione assegnata.
Nel corso dell’operazione in parola, ha dimostrato una non comune audacia nella condotta dell’azione che ha portato alla liberazione dell’equipaggio di un dhow iraniano e alla cattura del gruppo di pirati sequestratori. Le medesime eccezionali qualità sono emerse anche nell’articolata gestione giuridico-amministrativa della missione, portata a termine con successo e conclusasi con la convalida dell’arresto dei pirati da parte dell’autorità giudiziaria nazionale.
Esemplare figura di comandante che, in un contesto multinazionale di particolare impegno, ha dato prova di grande perizia marinaresca, sensibilità, abnegazione ed incisiva determinazione, contribuendo in modo significativo a dare lustro alla Marina Militare e alla Nazione.
Corno d’Africa, Oceano Indiano, 29 luglio – 30 novembre 2010
D.P.R. 18 ottobre 2011
LORÉ Giuseppe Michele
Luogotenente (CC)
Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri impiegato, fin dal 1999, in più teatri operativi offriva in ogni circostanza un contributo di elevatissimo contenuto professionale. Partecipava, con molteplici incarichi e in più occasioni, alle missioni in Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan, operando in contesti ambientali caratterizzati da elevatissimo rischio. Si distingueva, particolarmente, nell’attività svolta in Iraq, ove, in qualità di comandante di un distaccamento del GIS, disimpegnava numerosi servizi di sicurezza e protezione ad alto rischio, ricognizioni in profondità nel territorio iracheno, nonché operazioni di ricerca e cattura di elementi ostili particolarmente agguerriti.
Lo spirito di abnegazione, il consapevole coraggio e la straordinaria professionalità, contribuivano ad esaltare il prestigio dell’Italia e delle Forze Armate.
Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan, 15 febbraio 1999 – 8 luglio 2010
D.P.R. 18 ottobre 2011
MAZZONE Corrado
Luogotenente (CC)
Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri impiegato fin dal 1996 in più teatri operativi offriva in ogni circostanza un contributo di elevatissimo contenuto professionale. Ha partecipato, con molteplici incarichi e in più occasioni, alle missioni in Albania, Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan, operando in contesti ambientali caratterizzati da elevatissimo rischio. Si è particolarmente distinto nell’attività svolta in Iraq ove, in qualità di comandante di plotone, procedeva all’individuazione, alla bonifica e al recupero di un deposito clandestino di armi e munizioni da guerra. Nel corso dell’operazione, fatto segno a proditoria e violenta azione di fuoco garantiva, con prontezza e perizia professionale, un corridoio di sicurezza che consentiva il disimpegno del personale e dei mezzi impegnati nell’operazione.
Con la sua attività ha significativamente contribuito ad esaltare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate.
Albania, Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan, 10 giugno 1996 – 13 dicembre 2009
D.P.R. 18 ottobre 2011
FOFFI Filippo Maria
Ammiraglio di Divisione (MM)
L’Ammiraglio Foffi, al comando di un complesso e variegato dispositivo aero-navale articolato su unità di dodici diverse nazioni NATO nell’operazione “UNIFIED PROTECTOR” in Libia, ha operato con grande perizia e spiccato senso di responsabilità, emergendo per le sue indiscusse capacità di direzione e coordinamento delle forze assegnate. Ha saputo gestire situazioni di crisi con lucida determinazione ed indiscussa capacità di comando. In particolare l’evacuazione dei nostri connazionali in Libia e’ stata eseguita con autorevolezza, competenza professionale e padronanza dello scenario operativo.
Contribuiva così in maniera determinante ad accrescere il prestigio delle Forze Armate e della Nazione.
Acque del Mediterraneo (Libia), marzo – ottobre 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
MATTESI Gualtiero
Contrammiraglio (MM)
Ufficiale Ammiraglio dotato di altissima professionalità, ha guidato le Unità Navali poste alle sue dipendenze, nell’ambito dell’operazione “OCEAN SHIELD”, contro la pirateria, con magistrale perizia, ferma determinazione ed eccellente chiarezza di obiettivi e di metodo. Con la forza dell’esempio ha sostenuto i propri marinai nella condotta della difficile operazione di contrasto agli assalti dei pirati verso le navi mercantili, assumendosi con consapevolezza rischi e responsabilità pervenendo, sempre, a soluzioni di straordinaria e tempestiva efficacia.
Con il proprio operato ha rinnovato le migliori tradizioni della Marina Militare ed ha contribuito ad elevare il lustro delle Forze Armate e della Nazione nello scenario internazionale.
Acque del Golfo di Aden e dell’Oceano Indiano, giugno – dicembre 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
FACCIORUSSO Michele
Tenente Colonnello (CC)
Ufficiale Superiore dell’Arma dei Carabinieri impiegato, sin dal 2003, in quasi tutti i Teatri Operativi che hanno visto partecipare le Forze Armate italiane per il mantenimento della pace, evidenziava eccezionali capacità organizzative, offrendo un contributo professionale di alto contenuto costantemente apprezzato. In particolare, si distingueva per il valore, l’abnegazione, la perizia e l’alto senso di responsabilità dimostrati nell’ambito della “NATO Training Mission” in Iraq ed Afghanistan, individuando soluzioni pertinenti e di straordinaria efficacia per la qualificazione delle milizie locali nel contrasto al terrorismo e nell’affermazione della legalità.
Con la sua lineare, intelligente e dinamica azione di comando, in contesti caratterizzati da elevato rischio e contraddistinti da intensa conflittualità, raggiungeva tutti gli obiettivi prefissati, accrescendo il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate.
Afghanistan, Libano, Bosnia, Kosovo, Iraq, 27 ottobre 2003 – 20 dicembre 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
BIANCHI Simone
Maggiore (AM)
Il Maggiore A.A.r.n.s. pil. Simone Bianchi, comandante di velivolo C130J in operazione di soccorso umanitario in Libia, esposto a continua minaccia di attacco terrestre in territorio ostile, incurante del rischio imminente per se stesso e per il proprio equipaggio, con responsabile fermezza riusciva a prolungare la permanenza del velivolo sull’aeroporto di Tripoli al fine di consentire a numerosi civili, nazionali e stranieri, di giungere nottetempo ad imbarcarsi per essere portati in salvo.
Brillante risultato operativo e umanitario che ha messo in evidenza altissima professionalità, lucida determinazione e padronanza della situazione, rafforzando il prestigio dell’Aeronautica Militare e delle Forze Armate italiane.
Tripoli (Libia), 23 febbraio 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
MAZZINI Luca
Maggiore (AM)
Il Maggiore A.A.r.n.n. pil. Luca Mazzini, comandante di velivolo C130J in operazione di soccorso umanitario in Libia, dopo l’atterraggio sull’aeroporto della città di Sebha, pur in presenza di un ambiente ostile e sotto continua minaccia di attacco terrestre, con singolare slancio, profondo senso di responsabilità, encomiabile valore e coraggio, disponeva l’imbarco, di tutti i passeggeri italiani e stranieri presenti, al limite delle caratteristiche tecniche del proprio velivolo, spingendosi fino al massimo delle prestazioni operative. Dimostrava singolare perizia, competenza tecnica e sangue freddo nel completare con successo il volo di rientro.
Chiarissima figura di capo equipaggio operativo, ha dato lustro e prestigio alle Forze Armate e alla Nazione.
Sebha (Libia), 24 febbraio 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
DI GIOVANNI Luca
Tenente di Vascello (MM)
Comandante di Unità Navale impegnata in operazioni di trasporto aiuti umanitari per le popolazioni della Libia devastata da guerra civile, il Tenente di Vascello Di Giovanni, nel delicato contesto della crisi libica, ha evidenziato elevatissime qualità militari e solide capacità professionali. Al comando di Nave Libra, si adoperava con altissimo senso della responsabilità ed indiscusso valore, contribuendo alla perfetta riuscita delle due missioni a lui assegnate. Nel corso delle missioni condotte in potenziale presenza di forze ostili, ha dimostrato perizia e determinazione unitamente ad una chiara visione degli obiettivi da perseguire.
Contribuiva così al pieno conseguimento delle missioni e ad accrescere il prestigio della Marina, delle Forze Armate e della Nazione.
Acque del Mediterraneo (Libia), marzo 2011
D.P.R. 29 ottobre 2012
ZAMARO Igor
Capo Prima Classe (MM)
Sottufficiale incursore in servizio presso la Task Force 45 delle Forze Speciali quale Vice Comandante di Distaccamento Operativo Incursori, nell’ambito dell’operazione “SARISSA” in Afghanistan, in un contesto caratterizzato da costante stato di tensione e difficili condizioni ambientali, ha operato con straordinaria efficacia, equilibrio ed altissima competenza. In particolare, durante una delicatissima operazione denominata “Vegas”, volta alla bonifica di edifici da forze ostili, incurante della propria incolumità e sotto il fuoco avversario, dava prova di perizia, coraggio e valore, coordinando l’operazione e lo sganciamento del dispositivo fino al punto di riordino con le restanti forze.
Splendida figura di Sottufficiale, il suo agire ardimentoso, sempre caratterizzato da un altissimo senso del dovere e della responsabilità, ha accresciuto il prestigio ed il lustro delle Forze Speciali della Marina.
Afghanistan, 22 aprile 2009 – 10 settembre 2009
D.P.R. 29 ottobre 2012
CECCHINI Paolo Cesare Maria
Maresciallo Capo (CC)
Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri, impiegato nell’ambito della missione “Eulex” in Kosovo, in qualità di comandante di un team di intervento speciale, in una enclave serba particolarmente sensibile sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, dirigeva di persona una rischiosissima operazione di ricerca e cattura di quattro pericolosi criminali di guerra.
L’incisiva azione di comando, il consapevole sprezzo del pericolo e la straordinaria professionalità, hanno permesso il positivo esito dell’intervento, contribuendo ad esaltare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate.
Novo Brdo (Kosovo), 23 settembre 2009
D.P.R. 29 ottobre 2012
RANIERI Dario Mario
Generale di Brigata (EI)
Comandante della Regione Ovest in Afghanistan, nel corso dell’operazione “International Security Assistance Force” della NATO si distingueva per l’elevatissima professionalità, l’impareggiabile capacità organizzativa e il lungimirante acume con cui guidava il contingente multinazionale e le unità italiane poste alle sue dipendenze. In particolare, nell’ambito di un contesto operativo caratterizzato da particolare complessità e dominato dalla presenza di un altissimo livello di minaccia, pianificava e coordinava personalmente, dando dimostrazione di straordinario coraggio, azioni dirette ed indirette che consentivano di contrastare efficacemente le attività insurrezionali poste in essere dagli elementi ostili operanti nell’area di responsabilità. In tale quadro, grazie all’intelligente ed efficace azione di comando, forniva un contributo determinante alla stabilizzazione della regione ovest in Afghanistan, riscuotendo unanime apprezzamento e il vivo plauso di tutti i suoi superiori. Ufficiale Generale dotato di eccellenti doti morali e intellettuali, ha contribuito, con il proprio operato ed in virtù degli eccezionali risultati conseguiti, a esaltare l’immagine ed il prestigio dell’Esercito e dell’Italia nello scenario internazionale.
Herat (Afghanistan), ottobre 2012 – marzo 2013
D.P.R. 24 ottobre 2013
CHIAPPERINI Luigi
Generale di Brigata (EI)
Comandante della Regione Ovest e del contingente multinazionale in Herat, nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan, operava con altissima professionalità, consapevole coraggio e ferrea determinazione, in un contesto contrassegnato da elevate difficoltà, non scevro da rischi e disagi ambientali ed operativi. L’impegno profuso consentiva di migliorare sensibilmente le condizioni di sicurezza e di alleviare le sofferenze del martoriato popolo afgano, incrementando le capacità delle forze nazionali di sicurezza afgane, con azioni risolutive, che le autorità di ISAF consideravano esempi da emulare.
Nell’esercizio delle sue responsabilità, esaltava il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in uno scenario internazionale di elevata visibilità e delicatezza.
Herat (Afghanistan), marzo – settembre 2012
D.P.R. 24 ottobre 2013
CREDENDINO Enrico
Contrammiraglio (MM)
Comandante di un dispositivo aeronavale multinazionale di contrasto alla pirateria, nell’ambito dell’operazione europea “ATALANTA”, dava costante prova di brillanti doti di pianificazione, spiccato intuito operativo, eccezionale efficienza e fortissima volontà realizzatrice, contribuendo in modo decisivo alla protezione dagli attacchi condotti dai pirati, al largo delle coste somale, contro il naviglio mercantile e, in particolare, contro gli aiuti umanitari dell’agenzia ONU “World Food Programme”. Sotto la sua guida autorevole e lungimirante, le numerose unità aeronavali italiane e straniere dipendenti ponevano in essere una sistematica attività di deterrenza, impedendo ai pirati di sequestrare navi mercantili. Con il suo encomiabile operato ha meritato il plauso della comunità internazionale, assicurando grande lustro all’Italia e alle sue Forze Armate.
Acque del Golfo di Aden e dell’Oceano Indiano, agosto – dicembre 2012
D.P.R. 24 ottobre 2013
EPIFANI Maurizio Nicola
Colonnello (AM)
Ufficiale superiore pilota, comandante il 132º Gruppo Cacciabombardieri, guidava con lucidità e determinazione il proprio reparto impegnato nell’operazione NATO “Allied Force”, caratterizzata da missioni di bombardamento di obbiettivi militari, in un teatro con elevata ed attiva minaccia contraerea. Partecipava in prima persona a numerose missioni belliche in qualità di capo formazione, in ogni condizione di tempo e luce, nonché in presenza di effettivo fuoco di contrasto, guidando sempre i suoi gregari con coraggio ed altissima perizia aviatoria, offrendo un costante e valido esempio di abnegazione, determinazione e valore, contribuendo efficacemente con il suo agire al felice compimento delle missioni.
Esemplare figura di comandante di gruppo e valido pilota, forniva un contributo determinante per il successo delle missioni assegnate, dando, in tal modo, lustro e prestigio all’Aeronautica Militare ed alla Nazione.
Cieli del Kosovo, 5 maggio – 9 giugno 1999
D.P.R. 24 ottobre 2013
PROCACCINI Francesco
Capitano di Fregata (MM)
Ufficiale superiore di eccellenti qualità morali e professionali, impegnato con la sua unità nel contrasto alla pirateria nel Corno d’Africa ed Oceano Indiano, nell’ambito dell’attività internazionale “Ocean Shield”, conduceva le operazioni con grandissimo slancio, pragmatica e coraggiosa decisione ed indiscussa competenza. Contribuiva, in tal modo alla perfetta riuscita della missione assegnata, portando la sua unità ed il suo equipaggio ad esprimere al meglio le proprie potenzialità e conseguendo risultati di altissimo profilo operativo. Il valido e prezioso lavoro svolto ha certamente garantito il conseguimento degli obiettivi prefissati ed il raggiungimento di notevoli consensi in campo internazionale nel corso dell’operazione, consolidando l’immagine positiva ed il prestigio delle Forze Armate in ambito internazionale e NATO.
Acque del Corno d’Africa e dell’Oceano Indiano, gennaio – febbraio 2012
D.P.R. 24 ottobre 2013
AMATIELLO Alessandro
Tenente Colonnello (AM)
Il Tenente Colonnello Amatiello, durante il suo impiego nel grado di capitano presso la base aerea di Pope in North Carolina per l’operazione ”Iraqi Freedom”, fu incaricato di trasferire, con il velivolo assegnato, militari americani dalla base aerea di Balad (Iraq) al Kuwait. Durante la fase di atterraggio in territorio iracheno, veniva fatto segno di numerosi colpi di mortaio provenienti dalle forze della guerriglia dislocate intorno all’aeroporto. Con grande coraggio e determinazione, nonostante le condizioni meteo avverse, il Capitano Amatiello riusciva, sotto il fuoco avversario, ad atterrare sull’aeroporto, imbarcare rapidamente il personale americano e ridecollare per l’aeroporto di destinazione. Chiaro esempio di perizia e di valore.
Base Aerea di Balad (Iraq), 11 giugno 2005
D.P.R. 24 ottobre 2013
PORCU Francesco
Tenente di Vascello (MM)
Comandante di Compagnia Assalto operante nel distretto di Bakwa nell’ambito dell’operazione “International Security Assistance Force XVII”, con grande perizia e rara competenza articolava l’unità sul terreno, facendo fronte a tutti gli impegni con altissimo rigore e dedizione al servizio.
Particolare menzione merita la sua attività di coordinamento e gestione della scena d’azione a seguito di una imboscata perpetrata da insurgents dove un veicolo lince appartenente al suo dispositivo, rimaneva coinvolto nell’esplosione di un Improvised Explosive Device. In quella occasione dava dimostrazione di estrema freddezza, perizia e valore quando dirigeva in prima persona le forze a sua disposizione minimizzando ulteriori problematiche al dispositivo contenendo la fase criminosa e operando con estrema efficacia per la protezione del mezzo e dei quattro fucilieri che, dopo l’azione, venivano efficacemente evacuati presso le opportune strutture sanitarie. Limpida ed esemplare figura di comandante che, grazie alla sua non comune professionalità ed estrema perizia, ha contribuito in maniera determinante a elevare l’immagine del Reggimento San Marco, della Marina Militare italiana e del contingente italiano in un contesto internazionale.
Distretto di Bakwa (Afghanistan), agosto 2011 – marzo 2012
D.P.R. 24 ottobre 2013
CASTELLAN Alessandro
Capitano (AM)
Capo missione e capo equipaggio di C130J, impiegato il 10 e 11 agosto 2008 in una missione di evacuazione di connazionali dalla Georgia, ha agito in un contesto operativo delicatissimo ed altamente rischioso. Il Cap. Castellan, consapevole della criticità della situazione e dello stato di grave disagio in cui versavano i connazionali, ha condotto con slancio e generosità le operazioni sull’aeroporto di Gyumri portando i medesimi in sicurezza. Il non comune senso del dovere e l’incondizionata dedizione al servizio posseduti, gli hanno consentito, di operare per un lungo periodo, mantenendo, inalterate le condizioni di sicurezza del volo. La sua incisiva e pragmatica azione di comando e le eccellenti doti di direzione e coordinamento dell’equipaggio hanno consentito, con efficacia e in tempi ristretti, la pianificazione e la condotta della missione di evacuazione. L’encomiabile servizio reso alla Patria ha esaltato il prestigio e l’immagine delle Forze Armate e dato lustro alla 46ª Brigata Aerea.
Base Aerea di Gyumri (confine Georgia-Armenia), 10 – 11 agosto 2008
D.P.R. 24 ottobre 2013
PERRI Giovanni “A.”s.UPS (CC)
Maresciallo Aiutante dell’Arma dei Carabinieri impiegato in quasi tutti i teatri operativi che hanno visto partecipare le forze armate italiane per il mantenimento della pace, ha dimostrato in ogni circostanza un elevatissimo contenuto professionale per il perseguimento degli scopi prefissati. In particolare, nell’ambito della missione MSU in Iraq, in qualità di comandante di squadra guidava e coordinava, le azioni di fuoco dell’intero reparto durante i combattimenti per la conquista di un’importante via di comunicazione. L’incisiva ed efficace azione di comando, il consapevole sprezzo del pericolo e le straordinarie capacità tecnico-tattiche, hanno permesso il positivo esito dell’intervento, contribuendo ad esaltare il prestigio delle Forze Armate italiane a livello internazionale.
Territorio estero, 15 maggio 1996 – 16 novembre 2011
D.P.R. 24 ottobre 2013
LOZZI Luca
Maresciallo Capo (CC)
Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri impiegato in quasi tutti i teatri operativi che hanno visto partecipare le Forze Armate italiane per il mantenimento della pace, offriva un contributo di elevatissimo contenuto professionale per il perseguimento degli scopi prefissati. Nell’ambito della missione ISAF in Afghanistan, in qualità di comandante di un distaccamento del GIS, partecipava ad un’operazione in supporto alle forze di sicurezza afgane impegnate nella neutralizzazione e disarticolazione di una rete di insorti, esponendosi in prima persona al fuoco nemico. L’incisiva azione di comando, il consapevole sprezzo del pericolo e le straordinarie competenze tecnico-tattiche, hanno permesso il positivo esito dell’intervento, contribuendo ad esaltare il prestigio delle Forze Armate italiane a livello internazionale.
Territorio estero, 23 settembre 1982 – 8 ottobre 2010
D.P.R. 24 ottobre 2013
RICCIARDI Massimo
Colonnello (GdF)
Primo comandante della “Task Force Grifo” della Guardia di Finanza impegnata in Afghanistan , operava con elevata professionalità e coraggio, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori connessi con la delicata operazione e infondendo in essi fiducia e sicurezza.
Portava a termine con perizia tutte le complesse attività propedeutiche all’avvio della missione, compiendo più volte, in prima persona, indispensabili e rischiose ricognizioni in territorio afghano. Ha rafforzato, in un contesto particolarmente difficile, il prestigio della Guardia di Finanza e dell’intera Nazione.
Herat (Afghanistan), 08 Novembre 2006 – 23 Marzo 2007
D.P.R. 31 ottobre 2014
GALEANDRO Giuseppe
Capitano di Corvetta (MM)
Comandante di unità subacquea della Marina Militare, conduceva con tenacia ed intraprendenza due complesse e delicate missioni militari, portando a termine con assoluta maestria ed indiscussa capacità di comando un’importante attività di sorveglianza.
In particolare, acquisiva rilevanti informazioni inerenti attività militari ostili in un Teatro di fondamentale interesse nazionale ed internazionale nonché per il contrasto alla pirateria nel golfo di Aden e nel Corno d’Africa, ponendo le basi per nuove strategie d’impiego dei mezzi subacquei di nuova generazione.
Il Comandante Galeandro dava sicure prove di perizia, di senso della responsabilità e di valore, esaltando la professionalità degli equipaggi della Marina Militare e recando nuovo lustro alle Forze Armate italiane.
Mar Mediterraneo – Oceano Indiano, Aprile 2012 – Febbraio 2013
D.P.R. 31 ottobre 2014
MASALA Lorenzo“A”s.UPS (CC)
Maresciallo Aiutante dell’Arma dei Carabinieri, impiegato in quasi tutti i Teatri Operativi, in cui le Forze Armate italiane sono state impegnate, offriva un contributo di elevatissimo contenuto professionale per il perseguimento degli scopi prefissati. In particolare, nell’ambito della missione ISAF in Afghanistan in qualità di operatore di distaccamento del G.I.S. ha operato con ferma determinazione, esemplare iniziativa e riconosciuto coraggio, non esitando ad affrontare, unitamente agli altri operatori del distaccamento, un commando di terroristi suicidi che avevano preso in ostaggio numerosi civili. Benché ferito ad entrambe le gambe dalle schegge di una bomba a mano lanciata dai terroristi, rifiutava ogni cura da parte dei commilitoni accorsi per soccorrerlo.
Assumendo quindi di fatto compiti normalmente devoluti a grado superiore, svolgeva un’efficace azione di comando, coordinando tutte le successive fasi di attacco con consapevole sprezzo del pericolo e straordinarie capacità tecnico-tattiche. L’intervento si concludeva, al termine di un aspro e prolungato combattimento, con l’eliminazione dei membri del commando suicida, nonché la liberazione di trentuno ostaggi, tutti illesi, contribuendo ad esaltare il prestigio delle Forze Armate italiane e dell’Arma dei Carabinieri a livello internazionale.
Territorio Estero, 20 Aprile 1997 – 10 Novembre 2011
D.P.R. 31 ottobre 2014
FARINA Salvatore
Generale di Divisione (EI)
Comandante della Kosovo Force (KFOR), nell’ambito dell’operazione “Joint Enterprise” in Kosovo, ha messo in luce straordinarie doti di comando. Sorretto da una consolidata esperienza di pianificazione di difficili operazioni militari interalleate e multinazionali, ha gestito con grande capacità decisionale e alto senso del dovere la delicata fase di rimodulazione della KFOR. Nell’assolvimento dei suoi compiti ha dimostrato di saper cogliere l’importanza del mandato assegnatogli, enfatizzando, in maniera sagace, accorta ed unanimemente apprezzata, i valori del dialogo e della riconciliazione. In uno scenario operativo ed ambientale estremamente dinamico e caratterizzato da forti tensioni etniche e latenti rischi di ordine pubblico si è costantemente esposto in prima persona, per tradurre i compiti ricevuti in azioni di eccezionale efficacia.
Limpida ed esemplare figura di comandante che, grazie all’incondizionata dedizione al servizio e alla straordinaria professionalità, contribuiva sensibilmente a elevare l’immagine dell’Italia e delle sue Forze Armate in un contesto internazionale di elevata visibilità e delicatezza.
Pristina (Kosovo), settembre 2013 – settembre 2014
D.P.R. 9 luglio 2015
MINGIARDI Massimo
Generale di Brigata (EI)
Già Comandante di unità militari a vari livelli in numerosi Teatri Operativi e più recentemente Mission Commander della Eutm Somalia ha guidato con valore, sprezzo del pericolo e grande perizia tutti i reparti posti sotto il suo comando nelle principali operazioni svolte dall’Italia in territori ostili e soggetti a costante minaccia anche terroristica, portando brillantemente a compimento tutti i compiti assegnati.
Esempio di nobili virtù militari e di straordinario carisma, con la sua limpida e coerente azione di comando ha rappresentato in modo degno la nazione in tutti i contesti nei quali si è trovato ad operare, consolidando il prestigio delle Forze Armate Italiane e riscuotendo l’apprezzamento delle Istituzioni Nazionali ed Internazionali.
Territorio estero e nazionale, 1992 – 2015
D.P.R. 9 luglio 2015
CUCCINIELLO Lorenzo Carmine Antonio
Colonnello (EI)
Comandante del “Mentoring Advising Training Element” e del Contingente Nazionale in Somalia ha operato con straordinaria professionalità e concretezza, guidando con spiccato valore, costante abnegazione e grande perizia le unità poste alle sue dipendenze al fine di concorrere alla costituzione di forze di sicurezza somale, in linea con gli obiettivi politico-militari fissati dall’Unione Europea. Dotato di naturale diplomazia, esprimeva una lungimirante ed intelligente azione di comando in un ambiente caratterizzato da costanti disordini sociali. In particolare, garantiva la necessaria consulenza a livello politico-strategico ai vertici della difesa somala, riscontrando l’apprezzamento delle autorità politiche europee e locali.
Ufficiale superiore di indiscusso valore ed esemplare professionalità, ha dato prova di elevatissime capacità, contribuendo, in un difficile contesto operativo, ad accrescere il lustro e il prestigio delle Forze Armate e della Nazione.
Mogadiscio (Somalia) 15 settembre 2013 – 16 marzo 2014
D.P.R. 9 luglio 2015
NALESSO Alessandro
Capitano di Corvetta (MM)
Al comando del sommergibile Sciré, ha condotto prolungate e impegnative missioni di sorveglianza nel Mediterraneo che, grazie ad una efficace azione di comando, contraddistinta da eccezionale perizia, professionalità, determinazione ed ardimento, si sono concluse con il conseguimento di risultati di elevatissimo livello che hanno significativamente contribuito all’aggiornamento e all’arricchimento del quadro informativo in aree di rilevante interesse per la difesa Italiana.
Esemplare figura di Comandante che ha esaltato l’importanza ed il prestigio della componente sommergibili e della Marina Militare.
Mar Mediterraneo, Aprile 2013 – Dicembre 2014
D.P.R. 9 luglio 2015
IASSON Stefano
Colonnello (CC)
Ufficiale Superiore dell’Arma dei Carabinieri impiegato in numerose missioni per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, evidenziava eccezionali capacità di comando offrendo prestazioni di elevatissimo contenuto. In particolare, si distingueva per il valore, la perizia e l’alto senso di responsabilità dimostrati nell’ambito delle NATO Training Mission in Afghanistan, individuando soluzioni di straordinaria efficacia per l’addestramento e la qualificazione delle milizie locali nel contrasto al terrorismo e nel ripristino dell’ordine e della legalità. Con la sua intelligente e dinamica azione, improntata all’equilibrio anche in contesti particolarmente rischiosi e contraddistinti da intensa conflittualità, ha guidato i propri reparti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ha così contribuito ad esaltare in ambito internazionale il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate.
Territorio estero, 1998 –2011
D.P.R. 9 luglio 2015
FIGLIUOLO Francesco Paolo
Generale di Divisione (EI)
Comandante della Kosovo Force (KFOR), nell’ambito dell’Operazione “Joint Enterprise”, svolgeva il delicatissimo incarico con lodevole intraprendenza, straordinaria autorevolezza ed altissimo senso del dovere.
In un contesto operativo complesso e fragile, poneva in essere una brillante e incisiva azione di Comando esaltando il ruolo di KFOR come fattore di stabilità nell’area balcanica.
Dotato di apprezzate capacità diplomatiche tese al dialogo e alla cooperazione con tutti gli attori interni ed esterni, guidava con valore, abnegazione, perizia ed indiscusse capacità le componenti operative e organizzative alle proprie dipendenze, conseguendo risultati di grande importanza.
Esemplare figura di Comandante, contribuiva a elevare il prestigio dell’Esercito e dell’Italia in ambito multinazionale.
Pristina (Kosovo), settembre 2014 – agosto 2015
D.P.R. 11 luglio 2016
MAGGI Antonio
Generale di Brigata (EI)
Comandante di Unità militari più volte impiegato in territori ostili e soggetti a minaccia terroristica, ha guidato con valore, sprezzo del pericolo ed elevata perizia i Reparti dipendenti nelle principali operazioni svolte dall’Italia.
In particolare, quale Comandante della EUTM SOMALIA, ha svolto una costante azione a supporto della leadership e della popolazione locale, rinsaldando il primario ruolo ricoperto dall’Italia in Somalia.
Esempio di nobili virtù militari, ha rappresentato degnamente la Nazione in tutti i contesti nei quali si è trovato ad operare, consolidando il prestigio delle Forze Armate italiane in ambito internazionale.
Territorio estero, 1999 – 2016.
D.P.R. 11 luglio 2016
RISI Michele
Generale di Brigata (EI)
In qualità di Comandante del Regional Command West ha partecipato alla missione NATO Resolute Support in Afghanistan conciliando l’esigenza di garantire adeguate condizioni di sicurezza per il personale con l’assolvimento dei compiti assegnati, in una fase cruciale caratterizzata dall’avvio della nuova e delicata missione – seguita all’ISAF (International Security Assistance Force).
In tale missione, incentrata sull’addestramento, la consulenza e l’assistenza in favore delle Forze Armate e Istituzioni afgane, ha guidato in modo esemplare le Unità dipendenti grazie al carisma, all’autorevolezza, alla completa padronanza della situazione, infondendo energia e fiducia nel personale dipendente.
La sua azione di comando ha riscosso unanimi attestazioni di plauso dai referenti della comunità internazionale e dalle Autorità locali, fornendo un valido contributo al processo finalizzato al rafforzamento delle Istituzioni afgane.
Afghanistan, aprile-settembre 2015Afghanistan, aprile – settembre 2015.
D.P.R. 11 luglio 2016
PEZZUTTI Paolo
Contrammiraglio (MM)
Al Comando dell’Operazione Mare Sicuro, ha condotto una brillante ed importante azione a 90 miglia a nord-ovest di Derna (Libia), iniziata a seguito dell’identificazione di due imbarcazioni sospette, effettuata da Nave De La Penne, e conclusa con l’arresto di 17 scafisti con l’intervento dei Fucilieri di Marina e degli Incursori.
Il Contrammiraglio PEZZUTTI ha evidenziato elevate doti di perizia, professionalità, spirito di iniziativa, audacia e determinazione, conseguendo encomiabili risultati per il contrasto dell’immigrazione clandestina e della tratta di esseri umani.
Operazione Mare Sicuro, 21 ottobre 2015.
D.P.R. 11 luglio 2016
PARRULLI Fabrizio
Generale di Brigata (CC)
Ufficiale Generale dell’Arma dei Carabinieri impiegato, dal 2001, in incarichi direttivi in Patria e all’estero nell’ambito delle missioni per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, evidenziava elevate capacità organizzative, offrendo un validissimo ed apprezzato contributo professionale.
In particolare, nell’ambito delle Nato Training Mission in Iraq, quale Comandante del Gendarmerie Training Department, assolveva le sue funzioni con esemplari professionalità, dedizione e capacità addestrative, strutturando al meglio il reparto affidatogli, la cui attività risultava determinante nel processo di riorganizzazione e qualificazione della “Iraqi National Police”.
Con la sua intelligente e dinamica azione di comando, improntata all’equilibrio anche in contesti particolarmente rischiosi e contraddistinti da intensa conflittualità, ha guidato i reparti al conseguimento di tutti gli obiettivi prefissati, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale.
Territorio nazionale ed estero, settembre 2001 – 31 dicembre 2015.
D.P.R. 11 luglio 2016
GUIDOLIN Ferruccio
Maresciallo Aiutante s.UPS (CC)
Maresciallo Aiutante dell’Arma dei Carabinieri, impiegato in diversi Teatri Operativi che hanno visto partecipare le Forze Armate italiane per il mantenimento della pace, offriva un contributo di elevatissimo contenuto professionale per il perseguimento degli scopi prefissati.
In particolare, quale Comandante di Squadra paracadutisti del Reggimento MSU, durante un movimento operativo per raggiungere la sede della Coalition Provisional Authority di Nassiriyah (IRAQ), veniva fatto oggetto di un’imboscata con armi automatiche, mortai e lanciarazzi da parte di insorti in località As Subah.
Negli scontri, essendo rimasto ferito l’Ufficiale comandante del Plotone, lo soccorreva e lo sostituiva nel comando. Sotto un intenso fuoco nemico, organizzava e conduceva una pronta ed efficace reazione dell’intero reparto che riusciva così a raggiungere una posizione tattica protetta. La brillante, coraggiosa ed esemplare azione contribuiva ad esaltare il prestigio delle Forze Armate e dell’Italia in ambito internazionale.
Territorio estero, 17 aprile 1999 – 15 dicembre 2015.
D.P.R. 11 luglio 2016